Badante molestava il figlio della datrice di lavoro, condannata
Molesta il figlio della datrice di lavoro, badante condannata per stalking. Il giudice monocratico Rodolfo Piccin ha inflitto un anno e due mesi di reclusione, senza la sospensione condizionale della pena, ad Ana Velescu, 44enne badante romena. La donna, difesa dal legale di fiducia Daniela Magaraci, era accusata di stalking. Avrebbe molestato, con condotte reiterate, l’allora 48enne figlio della sua datrice di lavoro, a Fossalta di Portogruaro. La badante, infiammata di passione per l’uomo, gli avrebbe telefonato e inviato più sms ogni giorno al suo cellulare in cui professava il suo amore. Quando il figlio andava a trovare l’anziana madre, nella casa di Fossalta dove prestava servizio la badante, Ana Velescu ha cercato di baciarlo, dichiarando il suo amore. In alcune occasioni gli ha sbarrato la strada con la forza, impedendogli di uscire dalla porta. Stando alle accuse, la donna avrebbe proseguito nelle molestie a partire dal luglio del 2013 fino ad oggi. Inizialmente il capo di imputazione aveva previsto anche l’ipotesi di reato di violenza sessuale, per un bacio “rubato” al figlio, ma che lui avrebbe ammesso di aver inizialmente contraccambiato, ma di essersene poi pentito. Ipotesi di reato poi archiviata proprio per questo motivo. L’uomo ha scelto di non costituirsi parte civile nel processo. Ieri l’accusa ha chiesto sei mesi di reclusione senza le attenuanti generiche. L’avvocato Magaraci ha chiesto invece l’assoluzione e in subordine il minimo della pena, con ogni beneficio di legge. Il giudice Piccin, invece, ha inflitto una condanna a un anno e due mesi di reclusione, senza la sospensione condizionale, ma concedendo, invece, le attenuanti generiche.
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