Aziende friulane quotate in Borsa: è stato un 2018 con tanti segni meno

Le big regionali, da Fincantieri a Generali e Danieli, hanno visto scendere il valore. Unica eccezione la carnica Eurotech che in 12 mesi ha guadagnato il 140%
Un operatore di Borsa di una banca davanti ai monitor, Milano, 19 Ottobre 2018. ANSA / MATTEO BAZZI
Un operatore di Borsa di una banca davanti ai monitor, Milano, 19 Ottobre 2018. ANSA / MATTEO BAZZI

Va in archivio senza lode il 2018 per le società regionali quotate in Borsa. Tutte, salvo Eurotech, chiudono l’anno con il segno rosso. Con prezzi che calano percentualmente da pochi punti fino ad arrivare a perdite in doppia cifra. Solo in un caso a introdurre la variazione percentuale è il segno più che anticipa addirittura le tre cifre: nei trascorsi 12 mesi l’azione della carnica Eurotech ha infatti brillato producendosi in un balzo in avanti del 140,74 per cento. Aperto l’anno, il 2 gennaio, con un prezzo pari a 1,35 euro, Eurotech ha messo a segno il valore massimo il 7 novembre (4,35 euro) per poi chiudere il 28 dicembre, ultima seduta della Borsa nel 2018, a 3,25 euro. Il 2019 borsistico si è aperto per il titolo “carnico” sotto i migliori auspici.



In crescita giorno su giorno, ieri il titolo è stato scambiato a 3,9 euro (+1,16 per cento) rispetto al giorno precedente che aveva messo a segno un rialzo del 6,76 per cento. Come detto, quello di Eurotech è l’unico risultato positivo nello scarno gruppo di società regionali quotate a Piazza Affari che, fallita Energy Lab e lasciato il mercato Aim da parte di Tbs Group, restano appena 5: Danieli, Fincantieri, Generali (assicurazioni) e Banca Generali che fa sua la performance peggiore sui 12 mesi. Il titolo dell’istituto di credito del leone chiude con una flessione del prezzo pari al –33,57 per cento.


Il 2 gennaio 2018 l’azione era stata scambiata a 27,29 euro, il 28 dicembre a 18,13 euro. Pezzo massimo: 30,84 euro, il 25 gennaio. Con l’inizio del nuovo anno il titolo sta guadagnando, ieri è stato scambiato a 19,43 (+0,67 per cento), premessa favorevole – secondo gli analisti di borsa italiana – a un’evoluzione di breve termine al rialzo. Ha tenuto meglio il titolo delle assicurazioni. Nei 12 mesi Generali ha contenuto le perdite a un –2,8 per cento passando dai 15,02 euro della prima seduta borsistica dell’anno ai 14,6 euro dell’ultima.


Il miglior prezzo il titolo del Leone lo ha messo a segno il 24 aprile con azioni scambiate a 17,05 euro. Quanto all’esordio del 2019, il prezzo è in linea con quello di fine anno scorso. Ieri, il valore di negoziazione era pari a 14,74 euro (+0,34 per cento). Anno in flessione anche per l’azione Fincantieri che saluta il 2018 con una diminuzione del –28,68 per cento. Il titolo passa da un valore di scambio di 1,29 euro il 2 gennaio a 0,92 euro il 28 dicembre. Salito sopra l’euro il 7 gennaio, ieri è sceso di nuovo. Il miglior risultato nei 12 mesi passati lo aveva registrato il 29 gennaio a 1,52 euro. Non è andata meglio a Danieli che ha visto arretrare sia l’azione ordinaria che quella di risparmio. La prima è passata da 19,79 euro il 2 gennaio a 15,26 euro il 28 dicembre (-22,9 per cento), la seconda da 13,88 a 12,29 (-7,06 per cento). Miglior prezzo per l’azione ordinaria lo scorso 6 marzo (23,80 euro), per l’azione di risparmio il 15 gennaio (16,96 euro).


Non sono invece più negoziabili le azioni di Tbs group, società di servizi nel settore dell’ingegneria clinica operativa all’interno di Area science park a Trieste, già quotata sull’Aim Italia, che ha proceduto al delisting.

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