Avvocati “in rosa” Rovere presidente «Una svolta storica»

Il nuovo regolamento per l’elezione dell’ordine degli avvocati prevede la quota di genere. E, a Pordenone, i legali l’hanno attuato alla lettera. Tanto da avere una “direzione”, per un quadriennio,...

Il nuovo regolamento per l’elezione dell’ordine degli avvocati prevede la quota di genere. E, a Pordenone, i legali l’hanno attuato alla lettera. Tanto da avere una “direzione”, per un quadriennio, tutta rosa. «E’ un fatto storico», sorride la neoeletta presidente dell’Ordine, l’avvocato Rosanna Rovere. Al vertice della camera civile dal 2008, trent’anni di professione, diventa la prima donna presidente dell’Ordine; consigliere segretario è l’avvocato Graziella Cantiello, consigliere tesoriere l’avvocato Sara Rizzardo.

Presidente Rosanna Rovere, è una novità, per l’Ordine di Pordenone?

«Sì, e anche per il Friuli Venezia Giulia. E’ un segno evidente dei tempi che cambiano. La professione si sta “femminilizzando”, tanto che le iscritte all’albo stanno sorpassando gli uomini. Il nuovo regolamento elettorale, peraltro, prevede le quote di genere. Sono contenta sia per il coronamento di tanti anni di professione sia per poter lavorare con una squadra di giovani».

Il consiglio dell’Ordine è stato alleggerito di alcune competenze.

«La riforma ha istituito il consiglio distrettuale di disciplina, con sede a Trieste. Ne fanno parte cinque avvocati del nostro foro: Nisco Bernardi, Cristina Lovisa, Luca Turrin, Nadia Vettor e Maurizio Albano. Il consiglio, sceso da 15 a 11 componenti, si articolerà in commissioni aperte anche agli esterni. Si occuperà dei profili burocratici, della gestione dell’albo, di attività formativa, liquidazione delle parcelle, attività istituzionali e rapporti con le istituzioni».

Sarà un consiglio di continuità?

«Assolutamente. Facevo parte del direttivo uscente, così come altri sette consiglieri».

I problemi della giustizia?

«Non è un momento facile, a causa della crisi e dei provvedimenti legislativi che rendono difficile, per i cittadini l’accesso alla giustizia, per noi l’esercizio della professione».

Temi aperti a Pordenone?

«La sede del giudice di pace. D’intesa con Tribunale e forze politiche cercheremo di risolverlo. Auspichiamo, inoltre, un miglioramento della situazione delle cancellerie, anche mandando a pieno regime il processo civile e telematico».

Tanti avvocati, 640 di cui 120 del Portogruarese, ma la torta è sempre più piccola...

«Per la crisi e per l’aumento del costo della giustizia. Il Governo ha introdotto balzelli che rendono più difficile accedere alla giustizia».

Con i magistrati?

«Avremo un rapporto di collaborazione, ognuno nel suo ruolo. Con la nuova legge, peraltro, abbiamo una funzione costituzionale, siamo attori di questo processo. Il nostro tribunale funziona, vogliamo proporci di farlo funzionare ancora meglio».

Un invito al mondo politico?

«Abbia maggiore sensibilità e attenzione verso la nostra professione». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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