Avvelenamento da tallio, trovate tracce in una tisana a casa degli intossicati

Svolta nel caso che ha registrato la morte di tre persone. Sostanza rinvenuta nell’abitazione di Alessio Palma e Maria Lina Pedon, coniugi ultraottantenni di Nova Milanese ricoverati da metà novembre

Il tallio come veleno. Cos'è e come agisce

MONZA. Tracce di tallio in quantità superiore alla soglia minima di sicurezza sono state trovate in una tisana “campionata” a casa di Alessio Palma e Maria Lina Pedon, coniugi ultraottantenni di Nova Milanese (Monza) ricoverati da metà novembre per avvelenamento da tallio.

IL MISTERO, LE TAPPE DELLA VICENDA


I due anziani sono gli ultimi due casi, in ordine di tempo, che si sono verificati all'interno della stessa famiglia, nella quale sono morte tre persone e cinque in totale sono finite in ospedale.

La tisana “al tallio”, contenuta in una terrina priva di marca e di indicazioni circa la provenienza, è stata “campionata” dai tecnici dell'Agenzia Tutela Salute per la provincia di Monza e Brianza, nel corso dell'ultimo sopralluogo effettuato dai carabinieri di Nova Milanese.

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Gli esiti dei test, eseguiti a Torino presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, hanno evidenziato la positività al tallio di alcune erbe da infuso non di fabbricazione commerciale, su cui sono in corso verifiche per risalire a chi potrebbe averle preparate.

Da quanto si è potuto apprendere, la tisana non è di produzione industriale. Si tratta di una miscela sfusa, che era conservata in una terrina all’interno della casa dei due anziani ultraottantenni, i quali sono stati gli ultimi ad accusare i sintomi dell’intossicazione.

Nessuno dei due, tuttavia, ha saputo fornire delucidazioni in merito alla provenienza del prodotto.

Tutto ha inizio lo scorso ottobre. Un’intera famiglia originaria del Friuli è avvelenata dal tallio, sostanza spesso utilizzata come topicida. Patrizia Del Zotto, 62 anni, è morta, così come il padre, Giovanni Battista, 94 anni (che però era affetto da diverse patologi croniche).

E anche la moglie e l’altra figlia di quest’ultimo erano finite in ospedale. Tutti e quattro in agosto avevano trascorso un periodo di vacanza a Santa Marizza di Varmo dove c’è una casa di famiglia.

Qualche giorno dopo a perdere la vita è stata anche Gioia Maria Pittana: la donna era la mamma di Patrizia Del Zotto e la moglie di Giovanni Battista.

La Procura di Monza, che indaga sulla vicenda, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il tallio è stato ingerito o inalato? E come? Non attraverso l’acqua del pozzo della casa di Varmo.

E anche i filtri del condizionatore e del deumidificatore usati a Santa Marizza erano puliti, come confermato dalle analisi.

Che hanno escluso anche l’iniziale pista investigativa, che puntava il dito contro gli escrementi dei piccioni, che pure contengono piccole tracce di tallio, di sicuro non in grado di essere letali però per l’uomo.

Ma il ritrovamento di tracce della sostanza maledetta nelle erbe da infuso potrebbe segnare la svolta decisiva per risolvere il mistero.

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