«Aveva scoperto traffici e temeva per questo»

Il ricordo di Eleonora Baldacci, di Iotunoivoi Donne insieme, cui l’anziana si era rivolta tra il 2012 e il 2013

Rosetta Quaiattini aveva visto traffici che non avrebbe dovuto vedere. Ne è convinta Eleonora Baldacci, tesoriera del Centro antiviolenza Iotunoivoi Donne insieme, cui l’anziana si era rivolta già tra il 2012 e il 2013.

«Era stata qui da noi e ci aveva raccontato le sue paure – ricorda Baldacci –. Poi fui io a recarmi a casa sua: volevo verificare personalmente se ciò che diceva avesse un qualche fondamento. E cioè se fosse possibile che la tenevano d’occhio: beh, devo dire che le condizioni per crederle c’erano». La rete degli aiuti si mise in moto.

«Raccogliemmo materiale sul suo caso – continua – e denunciammo quanto avevamo appreso a chi di dovere. Anche se si presentava come una persona stravagante, riferiva sempre ogni cosa in maniera circostanziata. Purtroppo, chi l’ha sentita non ha capito i meccanismi che cercava di spiegare».

L’inquietudine di Rosetta avrebbe tratto origine dal passaggio di mezzi accanto a casa sua. «C’era un traffico sospetto di camion – dice Eleonora Baldacci – e lei riteneva di sapere di cosa si trattasse. Il problema è che non era tipo da starsene al posto suo: invece di tacere, usciva e li affrontava». Esponendosi al rischio di minacce e ritorsioni, quindi. Da qui, l’impressione di essere continuamente controllata e di vivere – questo era ciò che confessava alle persone a lei più strette – in condizioni di pericolo per la propria stessa vita.

Ecco perchè adesso, conoscendo i travagli che Rosetta passò e i tentativi spesi per chiedere protezione, al Centro antiviolenza di via Martignacco c’è chi proprio non si dà pace. «Perchè chi ha scelto di fare l’inquirente – ha scritto la stessa Baldacci in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook – non è stato capace di vedere tra le righe? Se leggo quanto hanno scritto tutti quelli che si sono trovati a gestire il fatto, sminuendo o deridendo, posso solo provare tanta rabbia. Domani per lei non è un altro giorno».

Un delitto annunciato? Anche questo, in realtà, è ancora tutto da capire. Di certo, per ora, c’è solo che Rosetta era convinta di essere perseguitata: di vivere sotto l’assedio, insomma, di gente che non perdeva occasione per spaventarla. «A suo tempo aveva denunciato chi riteneva la tormentasse – aveva scritto venerdì, su Fb, Eleonora Baldacci –, ma essendo una persona con indubbie difficoltà mentali, non è stata creduta. Ora chissà se sapremo mai la verità». (l.d.f.)

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