Auto “fantasma” on line: truffato per 30 mila euro

Acquirente raggirato dopo aver inviato la copia del vaglia postale. Il titolo di credito è stato contraffatto e incassato, ma la vettura mai consegnata

FONTANAFREDDA. Una truffa sulla vendita di un’auto da 30 mila euro grazie all’abile contraffazione di un vaglia postale, usando come “esca” una fiammante Alfa Romeo di grossa cilindrata, messa in vendita on line per 43 mila euro e - ovviamente - mai consegnata all’acquirente.

Vittima un 44enne di Fontanafredda, ma i carabinieri, avviando subito le indagini, sono già riusciti a identificare e denunciare alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio una donna, B.G., 35 anni, residente nello stesso comune della provincia di Varese, e un piemontese di 43 anni, Z.A., residente a Novara.

Il 44enne di Fontanafredda, dopo aver esaminato i numerosi annunci pubblicati sul sito Subito.it, aveva giudicato particolarmente interessante una proposta di vendita di un’auto Alfa Romeo. Il 30 giugno aveva dunque contattava via email l’inserzionista per concludere l’acquisto, concordando l’importo di 43 mila euro.

Per il pagamento erano stati quindi emessi un vaglia postale circolare dell’importo di 30 mila euro e un assegno bancario circolare.

L’acquirente, sempre tramite email e su richiesta dell’inserzionista, aveva trasmesso una copia del vaglia da 30 mila euro l’11 luglio. Da qual momento, però, non ha più avuto notizie del venditore che non si è presentato all’incontro fissato per concludere l’ affare e si è reso irreperibile.

Il giorno dopo l’incontro “saltato”, il 44enne di Fontanafredda si è subito recato a versare il vaglia postale sul proprio conto corrente ma lo aspettava un’amara sorpresa: ha scoperto infatti che il titolo di credito era già stato posto all’incasso dalla 35enne di Busto Arsizio.

La donna è stata identificata assieme al 43enne novarese grazie al riconoscimento fotografico e ad altri accertamenti dei carabinieri di Fontanafredda in collaborazione con quelli della stazione di Castano Primo (provincia di Varese). Inoltre, i carabinieri hanno scoperto che parte dell’importo era stato accreditato sulla carta postepay in favore del 43enne.

Entrambi già nell’arco della mattinata, appena ottenuti gli accrediti, avevano effettuato numerosi prelievi in diversi uffici postali del Varesotto, lasciando i conti praticamente a zero. Sono in corso accertamenti per chiarire come la copia del vaglia postale sia stata contraffatta e incassata.

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