Auto e camper dei rom vanno all’asta

Confiscati i beni, del valore di 300 mila euro, sequestrati in marzo a due nomadi. Potrebbero anche essere destinati a uso pubblico
Senza redditi, ma in possesso di auto di grossa cilindrata e camper di lusso. E con un curriculum criminale giudicato dalla magistratura di assoluto spessore e grazie al quale si “erano garantiti” un alto tenore di vita. Per questo il 1º marzo scorso i carabinieri del Nucleo investigativo di Udine avevano sequestrato a due cittadini di etnia rom, ritenuti di spiccata e attuale pericolosità sociale, due Mercedes, una C220 Coupé e una Gle 350D, nonché due grossi camper per un valore superiore ai 300.000 euro. Stessi beni che, su delega della Procura udinese, mercoledì sono stati loro confiscati dagli uomini dell’Arma di Udine, che hanno agito d’intesa con i colleghi di Feletto Umberto. Auto e camper, incamerati dallo Stato, potranno essere venduti all’asta o essere destinati a uso pubblico.


Le indagini nei loro confronti, coordinate dal procuratore aggiunto Raffaele Tito (ora a Pordenone) e dirette dai sostituti procuratori Elisa Calligaris e Andrea Gondolo, avevano fatto emergere un curriculum criminale di tutto rispetto. I due soggetti di etnia rom, che abitano a Reana del Rojale, erano infatti conosciuti alle forze dell’ordine. I reati a loro imputati risalivano, in un paio di casi, addirittura al 1994. Negli ultimi anni i due si erano specializzati in truffe e furti compiuti in particolare in provincia di Udine. E alcuni dei conseguenti processi sono culminati con condanne definitive, anche se al momento i due soggetti sono ancora a piede libero.


Gli accertamenti patrimoniali, bancari e finanziari mirati avevano poi confermato i dubbi degli inquirenti, consentendo di dimostrare la sproporzione tra il valore dei beni oggetto di sequestro (e poi di confisca) e i redditi nulli, dichiarati dai due rom. A colpire, in particolare, era stato un ricco parco auto. Tra i mezzi spiccava un camper a sei ruote motrici, un’autentica casa viaggiante di lusso. C’era poi un secondo camper, di più modeste dimensioni. E due automobili, una fiammante Mercedes Gle coupè nera e una Gle 350D.


Tutto sequestrato dai carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal colonnello Massimo Cucchini: beni di lusso il cui valore, complessivamente, si aggirava sui 300 mila euro.


Le indagini, in sostanza, avevano permesso di rilevare che i due soggetti avevano un elevato tenore di vita mantenuto grazie ai proventi di attività criminali e al cospicuo patrimonio mobiliare così accumulato. Era infatti subito balzato agli occhi che quanto dichiarato al Fisco non coincideva con quanto posseduto realmente.


Il sequestro era stato operato applicando la normativa antimafia in materia di misure di prevenzione patrimoniali.


I risultati ottenuti confermano il costante impegno del Comando provinciale dei carabinieri, in sinergia con l’Autorità giudiziaria, nella lotta alla criminalità e nel contrasto delle attività illecite, basato sulla ricostruzione e la sottrazione dei patrimoni illegalmente accumulati.


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