Auto col naso elettronico rileva le fughe di gas: scoperte 34 dispersioni

Udine, l’AcegasApsAmga investe sulla sicurezza delle reti. Con un mezzo attrezzato ha controllato 70 comuni

UDINE. Se passeggiando vi capita di imbattervi in un’auto con tubicini che spuntano dal paraurti anteriore e sfiorano la carreggiata, non meravigliatevi: i tecnici di AcegasApsAmga sono a caccia delle perdite di gas. Con una sorta di naso elettronico annusano gli odori provenienti dal sottosuolo.

Auto rileva le fughe di gas

L’auto, una Fiat Doblò, è facilmente individuabile: bianca di colore, sulla fiancata la scritta “Ispezioni reti gas”, si ferma in ogni strada e attraverso gli otto tubetti azzurri, aspira un volume d’aria a livello del terreno, ed effettua le analisi in tempo reale.

E se soffia il vento, da sotto il veicolo scende, fino a sfiorare il terreno, una sorta di tappeto creando una campana d’aria che impedisce agli agenti esterni di influenzare l’analisi. Tecnicismi a parte, l’attrezzatura acquisita dalla società che gestisce la distribuzione del gas in 70 comuni, compresa la città, garantisce più sicurezza ai cittadini.

Un condominio al freddo da domenica

In una mattina d’inverno quando la città sembrava assonnata, anche noi siamo saliti sul mezzo che lo scorso anno ha ispezionato 765 chilometri di rete ad alta e media pressione e 1.850 a bassa pressione. Trentaquattro le dispersioni rilevate.

A bordo del Doblò Fiat, condotto da Claudio Nascimben, il responsabile d’area della direzione Conduzione e manutenzione, abbiamo percorso, a 25 chilometri all’ora, tutta la città. Spesso, la difficoltà più grossa è stata quella di accedere ai vicoletti più stretti del centro storico.

In quel caso scatta l’ispezione manuale con i tecnici che rilevano le fughe con l’attrezzatura collocata su un carellino.

A bordo del mezzo c’era anche il responsabile di progetto, Fabio Ianesi, con alla mano la mappa della città. Tutte le strade sono, a seconda delle pressione delle reti, colorate di rosso o di verde.

La carta compare anche sullo schermo del computer dotato di sistema Gps installato sul mezzo e sullo schermo più piccolo situato al posto del navigatore. Appena il sistema completa l’ispezione di una via, automaticamente, quella strada viene colorata di viola.

E là dove viene richiesto l’ispezione manuale compare la scritta “pedonale”. Necessario il doppio passaggio perché, hanno spiegato i tecnici AcegasApsAmga, «se c’è una fuga non è sempre detto che venga rilevata sopra la condotta.

In presenza di terreno argilloso, il gas potrebbe dirigersi altrove». Prima tappa in piazza Libertà. Testata la strumentazione Huberg, dall’auto si è abbassato il tappeto. «L’aria passa sotto e il sistema legge la sua composizione. Se c’è una perdita viene rilevata», ha spiegato Ianesi, mentre Nascinben monitorava la situazione sul piccolo monitor. Il procedimento è proseguito per pochissimi minuti.

La stessa modalità è stata seguita fino in via Grazzano e in via Quintino Sella. Superato il teatro San Giorgio, è riecheggiato il segnale d’allarme.

«È una perdita minima che non va oltre lo zero virgola zero due», ha subito assicurato Nascimben ricordando che i tempi di intervento vengono determinato a seconda della classificazione delle perdite.

Dall’individuazione è richiesto l’intervento entro 24 ore quando la perdita viene localizzata vicino agli edifici, entro 7 giorni quando si trova a mezzo metro di profondità, entro un mese se raggiunge i quattro metri di profondità ed entro 9 mesi se supera i quattro metri.

«In via Grazzano sappiamo dell’esistenza del problema, si tratta di una perdita molto spesso impercettibile anche al naso elettronico, che continuiamo a tenere sotto controllo», hanno concluso Nascimben e Ianesi prima di imboccare la strada che ci ha riportati nel piazzale della sede AmgaApsAcegas, in via del Cotonificio.

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