Aussa Corno, ecco le tappe della vicenda
Riassumiamo i passaggi principali legati al caso sulla presunta distrazione di contributi pubblici a favore del “fu” Consorzio per lo sviluppo industriale di San Giorgio di Nogaro

UDINE. Riassumiamo i passaggi principali del caso Aussa Corno sulla presunta distrazione di contributi pubblici a favore del “fu” Consorzio per lo sviluppo industriale di San Giorgio di Nogaro. La vicenda è stata archiviata dalla Procura della Corte dei conti del FVg va quindi archiviato al termine dell’istruttoria di responsabilità amministrativa avviata nel dicembre 2015. Di questa decisione beneficiano gli ex vertici e il Consiglio d’amministrazione in carica dal 2008 al 2011.
LE TAPPE - PRIMAVERA 2014
- Il M5S solleva il caso sui bilanci in rosso della Ziac presentando un’interrogazione in Regione e un esposto alla Procura di Udine.
NOVEMBRE 2015
- La Regione Fvg decide di liquidare il Consorzio Aussa Corno e affida l’incarico al commercialista Marco Pezzetta.
GENNAIO 2016
- Il pm Viviana Del Tedesco, titolare dell'inchiesta partita quasi due anni prima e condotta dalla Guardia di finanza di Udine, notifica l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a Cesare Strisino e Marzio Serena, rispettivamente ex presidente ed ex direttore del Consorzio per lo sviluppo industriale Aussa Corno. Sono accusati di malversazione ai danni dello Stato per 10,9 milioni di euro. Indagato anche il Consorzio.
MARZO 2016
- Il pm di Udine chiede al tribunale fallimentare la declaratoria dello stato d'insolvenza della Ziac avanzata dal commissario liquidatore.
APRILE 2016
- Il tribunale fallimentare di Udine dichiara la Ziac sotratta alla procedura di fallimento e di concordato preventivo, in quanto “persona giuridica di diritto pubblico che esercita direttamente un’attività imprenditoriale” L’inchiesta penale viene estesa a tutto l’ex Consiglio d’amministrazione.
SETTEMBRE 2016
- La Procura della Corte dei conti del Fvg notifica l’invito a dedurre all'ex presidente e all'ex direttore: si ipotizza un danno erariale per 10,9 milioni di euro.
LUGLIO 2017
- Il gup di Udine dispone il rinvio a giudizio di tutti gli imputati: il reato ipotizzato è la malversazione ai danni dello Stato per 10,9 milioni di euro.
MARZO 2018
- La Procura della Corte dei conti del Fvg comunica alle parti l’archiviazione per tutti.
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