Associazione a delinquere 5 anni al patron del Parini

Tre anni e sei mesi di reclusione alla moglie e a un figlio, assolti invece i professori Cadono tutte le accuse di truffa, per i giudici gli istituti non erano un diplomificio



Mentre Pasquale Mungari, l’ex patron degli istituti paritari Parini e dell’Alfieri, si appoggia con le mani alla balaustra lignea che divide il pubblico dalle parti, ricorda un nocchiere sulla plancia di comando. Attende che il presidente del collegio Eugenio Pergola pronunci la sentenza. Le lacrime di sollievo riempiono i volti degli assolti. Ma lui, sua moglie Teresa Carocuore e il figlio Michele Mungari, non ci sono, fra quei nove nomi.

Cinque anni di reclusione pesano, ma non lo scalfiscono. Un po’ meno dei sette chiesti per lui dal pm Maria Grazia Zaina, titolare dell’inchiesta. Tre anni e sei mesi ciascuno è il conto che la giustizia presenta in primo grado alla consorte e al figlio Michele.

Il tribunale collegiale (presidente Pergola, giudici a latere Rodolfo Piccin e Andrea Scorsolini) condanna tutti e tre per associazione per delinquere e falso ideologico continuato in concorso. Severe anche le pene accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici per Pasquale Mungari, cinque anni di interdizione per il figlio Michele e la moglie Teresa, segretaria amministrativa degli istituti.

I giudici hanno escluso il vincolo associativo e il falso ideologico invece per l’addetta alla segreteria Federica Barbieri, di San Quirino, per gli insegnanti Anna Maria Bonarrigo, cordenonese, Nevila Velaj di Pordenone, Massimo Vendruscolo di Polcenigo, Gianluca Stoico di Fontanafredda, il coordinatore didattico azzanese Giuseppe Sirianni, Claudia Andreazza di Sacile, sostituto del coordinatore didattico nel 2012-2013, i rappresentanti legali dell’Ansi, ente legale no profit che ha gestito gli istituti Daniela Zani, di Portogruaro (fino al 1º giugno 2012) e Danilo Mungari, romano, al timone dell’ente da quella data. Tutti quanti assolti per non aver commesso il fatto.

Cadono, invece, le accuse di truffa aggravata ai danni del ministero dell’Istruzione per i dodici imputati, compresi Pasquale Mungari, Teresa Carocuore e Michele Mungari: il fatto non sussiste. Il tribunale collegiale ha ritenuto che nessuno di loro abbia consentito agli studenti di conseguire indebitamente il diploma di maturità in modo fraudolento

Scagionati il patron del Parini, la professoressa Zani e il figlio Danilo dall’accusa di truffa aggravata ai danni della Regione e del ministero dell’Istruzione per aver conseguito i contributi pubblici destinati agli studenti delle scuole paritarie.

I giudici hanno assolto Pasquale Mungari e Zani dalle accuse di tentata truffa e falso in scrittura privata perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.

Era stato un aspirante studente del Parini a sporgere querela nei loro confronti quando si era visto recapitare una richiesta di pagamento per l’iscrizione e la retta di frequenza.

Il comitato di coordinamento provinciale dell’Ansi è stato infine ritenuto responsabile per un solo illecito amministrativo dei cinque contestati, ovvero quello connesso all’associazione per delinquere, e pertanto condannato al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di cinquecento quote dell’importo di 330 euro ciascuna, per un totale di 165 mila euro. —



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