Aspetta un bambino, ha un malore e cade in casa: perde il piccolo e poi muore

PRAVISDOMINI. Tragedia a Pravisdomini: una donna di 42 anni, Franca Casonato, della frazione di Panigai, dipendente di un'agenzia immobiliare, dopo un prolungato arresto cardiaco accusato nella sua abitazione, di fronte al compagno, ha perso il bambino che aspettava ed è caduta in coma profondo. Nelle ultime ore sono state staccate le macchine e ne è stato dichiarato il decesso.
Dopo i soccorsi e la corsa all’ospedale di Pordenone di martedì 26, quando i medici hanno tentato ogni soluzione per cercare di salvare prima il bambino e poi di migliorare le condizioni della donna, mercoledì 27 quest’ultima era in osservazione, nel reparto di terapia intensiva, per morte cerebrale.
Franca Casonato, al sesto mese di gravidanza, si trovava con il compagno nella loro abitazione, nella frazione di Pravisdomini. L’uomo, a un certo punto, ha sentito un tonfo: la compagna era caduta priva di sensi.
Lui ha subito chiamato il numero unico delle emergenze. I sanitari, giunti sul posto con un’ambulanza, si sono prodigati oltre mezz’ora per rianimare la 42enne. Il battito cardiaco poi è ripreso, così si è reso possibile il trasporto al Santa Maria degli Angeli. Ma le sue condizioni erano apparse subito critiche.
Prima la donna è stata sottoposta a un intervento chirurgico nel reparto di ginecologia: è stato eseguito d’urgenza un cesareo per tentare di salvare il bambino che portava in grembo e di cui non conosceva il sesso. Sperava fosse femmina per poterla chiamare Anna.
Purtroppo, non c’è stato nulla da fare: il bambino era già morto. Poi la 42enne è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva, sempre priva di sensi.
Piombata in uno stato di coma profondo, nella giornata di mercoledì, serata compresa, Franca Casonato è stata sotto osservazione per morte cerebrale. Successivamente ne è stato dichiarato il decesso.
Una vicenda che ha lasciato senza parole gli abitanti della piccola frazione e il resto di Pravisdomini, dove la donna e la sua famiglia sono conosciuti. –
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto