Asfalto dissestato e rischio idrogeologico: la protesta dei residenti

Piero Cargnelutti / TARCENTO

Manto stradale sconnesso e rischio dissesto idrogeologico, in via Val Ronchi i residenti chiedono un intervento urgente di sistemazione. Via Val Ronchi è la strada dalla quale si accede al borgo di Sedilis dopo aver superato il ponte di Molinis: è una via che sale sulla parte montana di Tarcento tra i vigneti tipici della zona, ma dove da tempo i pochi residenti rimasti chiedono una sistemazione della carreggiata sulla quale sono presenti numerose buche, frutto della precipitazioni che nel corso degli anni hanno deturpato fortemente molte parti di asfalto.

A sollevare il problema, dopo averlo più volte segnalato all’amministrazione comunale, sono Franco Franz e Pietro Marangoni, che abitano in quella via: «Crediamo sia necessario intervenire – affermano – perché la strada è molto pericolosa: è già accaduto che alcune vetture hanno riportato danni passando per questa strada. È anche successo che alcuni ciclisti siano caduti, sempre a causa delle buche». Ci sono punti, in via Val Ronchi, in cui è quasi necessario passare sul lato contromano rispetto al senso di marcia, proprio per evitare di rovinare il proprio mezzo, ma creando rischi di incidente. Allo stesso tempo, sono numerosi i ciclisti che la scelgono sia per salire a Sedilis oppure per scendere dopo esservi arrivati da Oltretorre.

Oltre ai problemi della carreggiata, i residenti chiedono anche attenzione per il problema del dissesto idrogeologico che interessa l’area della vicina via Borgo Crop, laterale di via Val Ronchi: «Accanto alla tenuta che caratterizza questa parte di territorio – spiegano Franz e Marangoni – c’è un grande vigneto che è stato gestito fino al 2014. Da allora nessuno ci ha messo mano e le piante hanno continuato a crescere andando a coprire quelle insenature dove era possibile controllare il livello dei movimenti franosi. Siamo preoccupati per questa situazione e chiediamo un intervento. Come persone che vivono qua siamo le ultime sentinelle rispetto alle condizioni del nostro territorio, ma siamo sempre meno e queste condizioni non facilitano chi vuole rimanerci ancora». —

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