Ascensore per il castello ennesimo via al progetto

Saranno necessari 2,1 milioni di euro di investimento per realizzare l’intervento I lavori potrebbero essere affidati il prossimo anno, prima delle elezioni
Di Emanuela Masseria
Bumbaca Gorizia 22.08.2015 Ascensore Castello Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 22.08.2015 Ascensore Castello Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Riparte finalmente l’iter per mandare avanti, dopo diversi stop forzati, i lavori per l’impianto di risalita del Castello. L’ultima fondamentale battuta di arresto si era avuta con la risoluzione del contratto con la Edilramon, chiusa per fallimento. La giunta comunale ora però ha appena votato all’unanimità una delibera che approva il progetto preliminare dei “Lavori di accesso a Borgo castello e riqualificazione di piazza Vittoria. - Opere per la risalita – Completamento a seguito di risoluzione del contratto” riaffidato in primavera allo “Studio Causero e Spadetto associati”.

Il nuovo documento prevede, per questa fase, una spesa complessiva di 2.100.000 euro, come risulta dal quadro economico contenuto nella delibera. Di questi, circa 40 mila sono stati contabilizzati sul 2015, grazie a un finanziamento con avanzo di amministrazione vincolato proveniente da un contributo regionale del 2011, altri 49mila si riferiscono allo stesso contributo regionale e al bilancio di esercizio 2016 mentre 1 milione e mezzo di euro provengono da un contributo regionale riferito al 2012, da inserire nell’esercizio 2017. Ciò corrisponde, peraltro, al piano triennale dei lavori pubblici predisposto dal Comune. Il progetto preliminare si riferisce anche alle opere nuove necessarie per garantire il mantenimento di una parte di muro/terrazzamento medievale di 2 metri di larghezza e circa 5 di lunghezza, che ha già ottenuto l’approvazione delle Belle arti e tutti i permessi necessari. Passaggi, questi, che hanno richiesto mesi e molta burocrazia. Il documento relativo al progetto preliminare, che contiene ben 35 allegati, contiene dettagli sulle stazioni di piazza Vittoria e del Castello, sugli ascensori, sulla galleria ipogea che dovrà essere costruita fino ad altre opere di compensazione e i relativi impianti elettrici. Ora, con questa delibera, i lavori potrebbero essere addirittura affidati prima del cambio dell’amministrazione comunale il prossimo anno.

Il condizionale è comunque d’obbligo quando si parla di questo famigerato ascensore, per il quale ci sono in ballo tanti soldi, tanta attesa e pochi fatti concreti. Si pensi che l’approvazione del primo bando di concorso di progettazione preliminare per l’accesso diretto al borgo castello dal centro urbano e di riqualificazione della piazza Vittoria risale addirittura al 28 settembre 1999. Poi è successo davvero di tutto, compreso il fallimento di due ditte, i ritrovamenti archeologici, le ripartenze del progetto, le proteste, soprattutto del Forum per Gorizia, anche con volantinaggi e cartelloni. Secondo una stima di quest’ultimo sodalizio al momento la spesa per l’impianto di risalita, dai suoi esordi, si aggirerebbe attorno ai 5 milioni di euro per il solo ascensore. La verità è che in 15 anni ormai è anche difficile quantificare le spese esatte, ma è chiaro che i costi sono lievitati. L’ultimo “colpo” è stato quello della EdilRamon di San Biagio di Callalta, che si doveva occupare della realizzazione del progetto. Invece, l’impresa, come annunciato lo scorso maggio dal sindaco Romoli, ha sovrafatturato gli stati di avanzamento dei lavori.

In pratica, erano stati imputati quantitativi di materiali superiori a quelli effettivamente utilizzati. In più, alcuni lavori (relativi, ad esempio, ai parapetti e alla posa dei quadri elettrici) semplicemente non erano stati proprio effettuati. In un primo momento pareva che lo scostamento fosse di 100 mila euro. Poi, da una verifica più attenta e scrupolosa, è emerso che le fatture “gonfiate” avevano raggiunto i 420 mila euro.

Tutto ciò ha portato ovviamente alla risoluzione dei contratti in essere e l’iter è dovuto ripartire dall’inizio con l’affidamento della progettazione, che ora da preliminare dovrà diventare esecutiva.

Tutte questioni che, nella migliore delle ipotesi, prendono mesi. Si potrebbe comunque ipotizzare, dato che siamo a novembre, una riapertura del cantiere nel 2017.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto