Artigianato, in un anno persi tremila posti di lavoro

TRIESTE. Oltre 3000 posti di lavoro e 341 imprese sono andati persi nel 2013 tra le file dell’artigianato regionale.
A fare il bilancio a Trieste è stato il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, che provocatorio ha esordito: «I posti persi sono tre volte tanto quelli a rischio nello stabilimento Electrolux di Porcia».
Un’affermazione forte, «che non vuol essere polemica rispetto a una situazione di emergenza», ha precisato Tilatti richiamando però la Regione a un rinnovato impegno verso il mondo dell’artigianato «per il quale la Finanziaria 2014 – ha detto - prevede zero risorse».
Da Confartigianato arriva dunque un appello rivolto alla giunta Serracchiani per la smobilitazione di risorse ancora immobilizzate, su tutte i 75 milioni del decreto anticrisi stanziati la scorsa estata ma a oggi indisponibili per via di un “inghippo” informatico, a stanziare nuove risorse e ancora a sburocratizzare la pubblica amministrazione, capace di rallentare i cantieri anziché agevolarli. In ballo c’è la stessa sussistenza delle imprese regionali.
I dati, come detto, sono tutt’altro che confortanti e la ripresa – ha detto il presidente a denti stretti – ancora non si vede. Rispetto al 2005, l’anno più positivo dal 2000 ad oggi quanto a numero d’imprese – erano 31.599 -, in Fvg si è passati alle 29.366 unità a fine 2013 con una perdita di 2.193 imprese.
Nell’arco degli ultimi 12 mesi ne sono andate in fumo 341 aziende, con una perdita di posti di lavoro pari a circa 3000 di cui 1.800 indipendenti, 1.200 dipendenti.
A livello territoriale, l’ultimo anno ha sofferto di più la provincia di Pordenone, che ha perso il 2% delle imprese artigiane attive, seguita da Udine (-1,3%), da Gorizia (+0,1) e da Trieste (+0,2%).
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