Arta, il Comune mette in sicurezza l’ex albergo abbandonato

ARTA TERME. Torna d’attualità il tema dell’albergo Rossi nel comune termale carnico. Il sindaco Marlino Peresson ha incontrato nei giorni scorsi la soprintendenza e l’assessore regionale Maria Grazia...
Di Gino Grillo

ARTA TERME. Torna d’attualità il tema dell’albergo Rossi nel comune termale carnico. Il sindaco Marlino Peresson ha incontrato nei giorni scorsi la soprintendenza e l’assessore regionale Maria Grazia Santoro per cercare una soluzione al degrado cui è soggetto lo storico albergo. «Il problema di fondo, che è stato condiviso dall’assessore Santoro - ha detto il sindaco - è la mancanza di fondi: per recuperare lo stabile e ripristinarlo alla sua originale attività servono non meno di 10 milioni di euro». Nel frattempo si sta intervenendo nel mettere in sicurezza lo stabile e le zone di pertinenza. La questione della proprietà passerebbe così in secondo piano: il Comune è il maggior proprietario dello stabile, mentre un dodicesimo appartiene agli eredi Rossi, una dei quali, che vive a Padova, si dice amareggiata in quanto non ha mai potuto essere messa al corrente della progettualità sull’albergo. «Mi sorprende il fatto che io, erede da 23 anni, non sia stata messa a conoscenza nonostante mi sia recata più volte a colloquio con i sindaci Gardel, Somma e Peresson per discutere dell'albergo».

L’albergo fu lasciato in eredità, da due dei 4 fratelli Rossi, alla parrocchia, che a sua volta lo cedette a una società privata che non riuscì a far decollare il proprio progetto e quindi fu acquistato dal Comune. Una parte, pari a un dodicesimo, «cioè la legittima, toccò agli altri due fratelli, i cui eredi oggi - precisa Peresson - sono quasi due dozzine». Per accorpare le proprietà fu tentata anche la via giudiziaria, «ma il Comune allora - spiega il sindaco - non poté darne seguito in quanto non aveva a disposizione i 50 mila euro stabiliti dal giudice da destinare agli eredi». Peresson ammette le difficoltà in un recupero in tempi brevi dell’albergo. «Nel tempo ci sono state diverse manifestazioni di interesse per recuperare il Rossi, che si trova in una delle zone paesaggisticamente e logisticamente ben posizionate nella valle. Ma, come osservato pure dall’assessore Santoro, serve una prospettiva futura certa che in questo momento di crisi non pare attuabile». Ora dunque si procederà alla messa in sicurezza della zona e alla salvaguardia della struttura dal punto di vista architettonico.

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