Arriva il gran maestro: ancora troppi pregiudizi

Stefano Bisi, 57 anni, giornalista di Siena, da aprile è gran maestro del Grande Oriente d’Italia. È il numero uno della massoneria che oggi conta nel Bel Paese 22 mila 500 iscritti
Udine 22 novembre 2014 IX seminario di studi Massonici. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 22 novembre 2014 IX seminario di studi Massonici. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Stefano Bisi, 57 anni, giornalista di Siena, da aprile è gran maestro del Grande Oriente d’Italia. È il numero uno della massoneria che oggi conta nel Bel Paese 22 mila 500 iscritti, divisi in 806 logge. Bisi, ieri, era a Udine ai lavori del IX seminario, e parlare della “sua” massoneria, quella che punta sulla trasparenza.

Siete ancora guardati con sospetto, timore e, in alcuni casi, con astio. Considerata alla stregua di una “setta” in grado di manipolare i potenti. Bisi cos’è la Massoneria?

«La definizione più semplice e chiara è: siamo un’associazione di uomini che studiano all’interno di case, che poi sono i templi massonici. Studiano e si confrontano per migliorare loro stessi e l’umanità».

È innegabile, però, il pregiudizio antimassonico. È ancora viva l’associazione mentale massoneria uguale P2?

«Purtroppo sì, ma è un errore. Sarebbe come dire che siccome c’è un pedofilo nella chiesa tutta la chiesa va distrutta. Non è così. Quello è stato un incidente che abbiamo pagato a caro prezzo e che continua a creare pregiudizi: per esempio la Regione Fvg voleva fosse specificato se fra gli appartenenti a una commissione pubblica c’erano massoni. Una gravissima violazione a cui, spero, la presidente Serracchiani porrà rimedio. Dobbiamo essere giudicati per quello che facciamo e per come lo facciamo».

Insisto: tutto questo non è figlio della vostra opacita?

«Possibile. Ma i pregiudizi restano; sono duri a morire. Sul nostro sito chiunque può vedere le nostre attività. L’opacità del nostro modo di operare non c’è».

Allora, perchè non dire i nomi degli associati?

«Perchè dobbiamo dire i nomi? Ognuno ha il diritto a tutelare la propria riservatezza. Lei dice se è iscritto a un partito o un’associazione piuttosto che a un’altra Sono scelte personali?».

Come si è scelti?

«Oggi si può contattare il Grande Oriente d’Italia anche sul web. Ma il percorso non è scontato. È lungo. Può durare anni. Si chiede di essere uomo libero e di buoni costumi: essere un cittadino che ha qualità di correttezza e rispetto degli altri. Il “bussante” sarà osservato dai fratelli fino a quando si deciderà, con voto segreto, l’ammissione».

Separati o divorziati sono accettati?

«Non è una condizione che può incidere».

Ci sono giovani che si fanno avanti?

«Sì, sono molti e non perchè cercano lavoro. Se qualcuno pensa di farlo per questo motivo sbaglia porta».

Di cosa parlate?

«A inizio anno il Grande oratore da un tema, ma le logge hanno autonomia»

Ci spiega i gradi?

«Sono tre: apprendista, compagno d’arte e maestro e le promozioni avvengono per capacità».

Cosa sono i riti?

«Momenti in cui si approfondiscono alcuni temi. Li possono fare solo i maestri, ma non sono obbligatori».

A Udine ci sono tre logge: non sono tante in un piccola città come la nostra?

«Tre e molto attive. La loggia per funzionare bene non deve avere numeri amplissimi: i fratelli si devono conoscere, quindi quando il numero di una loggia è alto ne nasce una seconda. Un sorta di gemmazione. Poi non è detto che fra fratelli di diverse logge non si si incontri. Oggi qui ci sono tutte le logge».

Gli obblighi dei massoni?

«Libertà, uguaglianza, fratellanza».

Quanto costa essere massoni? C’è una quota associativa?

«Sì: 180 euro l’anno, quota che va al governo centrale del Goi. Poi ci sono le spese di affitto della singole sedi da dividere fra gli associati».

Lei ha un compenso?, e quali altre posizione ce l’hanno?

«Il mio compenso è di 129 mila euro lordi e sono l’unico ad avere un compenso. Ci sono dei rimborsi per eventuali spese».

Ho letto: se tutti i massoni in parlamento si unissero avrebbero la maggioranza.

«Penso proprio di no. Non so quanti siano in parlamento... fossimo la maggioranza potremmo dare un contributo al Paese; l’Italia ha bisogno dei massoni». (r.d’a.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto