Arriva il gelo, tubi e impianti a rischio: ecco come ci si può difendere

UDINE. È in arrivo il grande freddo. Il Burian, il vento gelido proveniente dalla Siberia, è pronto a fare capolino anche in regione, così come nel resto dell’Italia.
Da domenica 25 febbraio i meteorologi dell’Arpa Fvg-Osmer prevedono temperature in picchiata: la colonnina di mercurio potrà toccare i dieci gradi sotto lo zero. La Protezione civile ha diramato, invece, un allerta meteo – in particolare per la zona di Gorizia e Trieste – per oggi e domani a causa della previsione di raffiche di vento e nevicate.
In particolare, già giovedì 22 il capoluogo giuliano è stato paralizzato per le fortissime raffiche di bora.

Freddo e gelo possono nuocere alle tubature dell’acqua e, in via preventiva, dalla categoria dei termoidraulici di Confartigianato arrivano i consigli su come far fronte a questa situazione anomala evitando così disagi o danni alle abitazioni.
Aria fredda, vento e gelo
Se in questi giorni le temperature «oscillano tra lo 0 e i 6 gradi (e sono già al di sotto della media), a partire dal 25 febbraio potrebbero subire un ulteriore calo». «Al momento – confermano i previsori dell’Arpa Fvg-Osmer – tutti i modelli confermano che il vento gelido arriverà anche in regione da domenica.
Si paleserà da Nord-Est come un vento di Bora molto forte e aria gelida che porterà a un crollo delle temperature di una decina di gradi». Previsioni più precise si potranno avere nei prossimi giorni, a ridosso del “d-day”. «La situazione – precisano i meteorologi – è in continua evoluzione».
Freddo e gelo dovrebbero interessare il Fvg (come del resto anche l’Italia) fino a mercoledì 27 compreso, poi da giovedì 28 il quadro si dovrebbe fare meno critico.
Allerta meteo e ghiaccio al suolo
In una nota la Protezione civile specifica che «l’aria fredda in quota proveniente dal Nord-Europa alimenta una depressione sull’Italia e richiama forti correnti di Bora al suolo e aria umida da Sud-Est in quota». Per oggi sono previste precipitazioni deboli o moderate con neve oltre i 200 metri. Vento di Bora, molto sostenuto su tutta la regione (sarà particolarmente forte a Trieste con raffiche intorno ai 130 km orari al mattino). Sul Carso, oltre a qualche nevicata, sarà possibile la formazione di ghiaccio al suolo.
Una spruzzata di neve potrebbe arrivare anche in pianura. Domani, durante la notte e al mattino, sono probabili precipitazioni con nevicate a bassa quota. Soffierà ancora Bora moderata in pianura, forte sulla costa. Come suggerito dalla Protezione civile, saranno predisposte tempestive misure di pronto intervento e l’attivazione del piano neve da parte dell’amministrazione comunale.
I consigli degli idraulici
Le basse temperature di questi giorni e quelle ancora più anguste che si prevedono da domenica rischiano di causare danni a impianti e tubazioni non adeguatamente protetti. La prima regola da seguire, secondo il capo categoria dei termoidraulici di Confartigianato, Giorgio Turcati, è quella di usare il buon senso. «Chi a casa utilizza impianti a combustione e stufe – spiega – molto spesso, per risparmiare, spegne l’impianto, che invece dovrebbe rimanere acceso alle cosiddette temperature antigelo.
Quando di notte scendono a picco le temperature, a causa del gelo si può rompere il circolatore della caldaia se questa è rimasta spenta». Occorre poi adottare una serie di accortezze affinché l’acqua all’interno dei tubi non si ghiacci, causando così, per la maggiore pressione, rotture e guasti.
«È bene avvolgere i rubinetti esterni con un panno ed è importante – sottolinea Turcati –, soprattutto nelle seconde case o in quelle sfitte, scaricare l’acqua del circuito termico e dalla cassetta di risciacquo del water». Le caldaie posizionate in terrazza o sui balconi «devono essere adeguatamente protette, altrimenti si possono bloccare a causa del freddo provocando la spaccatura dei tubi». Va verificato anche il contatore dell’acqua fredda: se continua a girare nonostante sia spento può significare, per esempio, che si è rotto un tubo in giardino.
La situazione
Seconda giornata di bora forte a Trieste con raffiche che nella notte, attorno alle 4, hanno raggiunto la velocità massima di 133 chilometri orari. Il vento ha causato vari ma limitati danni, decine sono stati gli interventi dei Vigili del fuoco per cadute di cornicioni e messa in sicurezza di impalcature degli edifici.
Una di queste in particolare, in Corso Cavour, ha provocato la chiusura al traffico della strada con ripercussioni in parte del centro cittadino. In queste ore si registrano forti rallentamenti agli ingressi in città dalla strada costiera e da Opicina. Molte sono le pattuglie dei vigili urbani che regolano la circolazione. Nella notte un albero è caduto su un'automobile parcheggiata in via D'Alvianio, distruggendola.
Vento forte anche nelle Valli del Natisone e nel Cividalese con alcuni problemi, ma ancora contenuti.
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