Arriva il Circo di Praga: gli animalisti si mobilitano

Sacile, spettacoli programmati da domani a lunedì vicino al Palamicheletto. Sarà preteso il pieno rispetto della normativa che disciplina spazi e cure

SACILE. «No ai circhi con animali, no alle gabbie per vittime innocenti». Pianta le tende il Circo di Praga in via Cartiera vecchia e gli animalisti di Sacile e la Lav di Pordenone protestano. Show programmato da domani a lunedì: tigri, asini albini, cammelli, foche, mucche scozzesi al lavoro.

«Lo show circense deve essere fatto da clown e acrobati come nel “Cirque du soleil” – Liuva Gomez e Lanfranco Baldini lo dicevano ieri nell’area di fronte al Palamicheletto dove si alzerà il tendone –. Lasciamo in pace gli animali, che hanno diritto alla libertà senza gabbie».

Tir, recinti e roulotte sono nell’area concessa dal Comune. La normativa di accoglienza è stata applicata dopo l’approvazione della giunta, a patto che il circo non interferisca con i lavori per chiudere i passaggi a livello lungo la ferrovia.

«Non si dovrebbe accogliere la vergogna degli animali in gabbia – dicono gli animalisti, che prendono l’esempio da Pordenone, off limits per i circhi –. Sono sfruttati e prigionieri». Non c’è la savana, non ci sono né alberi né tane in via Cartiera vecchia.

«Nei primi anni Duemila abbiamo presentato all’ex sindaco Gina Fasan una proposta di ordinanza per il divieto dello show degli animali – ricorda Guido Iommi, vertice della Lav –. Che fine ha fatto? Seguiamo le fasi di attendamento del circo e valuteremo il tipo di intervento, in modo che ci sia il pieno rispetto della norma che disciplina spazi e cure degli animali».

Nei circhi italiani ci sono circa 2 mila animali. La loro vita comincia sempre da una gabbia. Le tigri, i leoni e gli altri animali sono figli di genitori prigionieri, nati anche loro in cattività. Tutti trascorrono l’esistenza in spazi angusti delimitati da sbarre, in stretti recinti o legati da corde e catene. Il modello-pilota è quello del Comune di Pordenone, che ha vietato l’attendamento dei circhi.

«Diciamo no al circo con gli animali – niente compromessi per Liuva e Lanfranco che hanno portato Pelusa, una meticcia di quattro anni, dal Venezuela –. Il mondo che vogliamo è un luogo in cui cresce una cultura nuova, basata su rispetto e solidarietà verso tutti gli animali con cui condividiamo questa terra». La filosofia della libertà è il traguardo degli animalisti. «Ci colpisce la tristezza del loro sguardo, della loro vita innaturale – dicono i volontari della Lav –. Nei circhi va in scena la schiavitù».

Tre anni fa, a Porcia, gli Animalisti Fvg avevano alzato la voce davanti al Circo di Praga. Una battaglia pacifica con i militanti Lav e Oipa che stanno dalla parte degli animali. «Non escludo una manifestazione pacifica – ha detto Iommi –. Valuteremo cosa fare».

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