Arredi pordenonesi per la cucina della dacia di Putin

Gianbattista Celotto corona la sua missione in Russia «Contro la crisi vietato avere paura e immobilizzarsi»
epa01583972 Russian Prime Minister Vladimir Putin (R) and Deputy Prime Minister Igor Sechin (L) attend the Gas Exporting Countries Forum (GECF) in Moscow, Russia, 23 December 2008. The global crisis will affect the gas industry more seriously than the oil industry, Putin said. EPA/SERGEI ILNITSKY
epa01583972 Russian Prime Minister Vladimir Putin (R) and Deputy Prime Minister Igor Sechin (L) attend the Gas Exporting Countries Forum (GECF) in Moscow, Russia, 23 December 2008. The global crisis will affect the gas industry more seriously than the oil industry, Putin said. EPA/SERGEI ILNITSKY

Ha arredato la cucina nella dacia di Putin a Gorki 9: Gianbattista Celotto fa business negli showroom di Mosca, San Pietroburgo, Vladivostock e non solo. Con due aziende leader, “Spazio Italia” e “Spazio Celotto”, ha conquistato il “coté” privato degli oligarchi a colpi di qualità made in Pordenone & NordEst, alla faccia della crisi. Giovane, grintoso e con l’hobby della cucina, nello showroom sulla Moscova mette a tavola 17 dipendenti russi, ucraini e molti amici. «Promuovere il made in Italy è una mission prioritaria – ha spiegato Celotto, 48 anni, che ha radici pordenonesi doc e coraggio imprenditoriale -. Esportiamo un’offerta che copre tutta la filiera dell’arredo domestico. Ci sono commesse importanti anche nel settore industriale».

La dacia presidenziale di Putin è un gioiello spalmato su 9 mila metri quadrati e la cucina è una classica “Old line”, di legno massiccio laccata beige e foglia d’oro. Un po’ Hollywood e un po’ Versailles come piace ai russi: le misure dei fornelli sono state prese da mister Celotto a telefonino spento e con i “bodyguard” alle costole. Per una reggia sul mar Nero ha misurato e riempito guardaroba grandi come un mini-appartamento. Dacie, regge e altro. “Spazio Celotto” ha arredato 4 mila metri quadri di uffici per due importanti aziende di Mosca, Mi e Kamu che producono elicotteri e si sono fuse.

«L’ottanta per cento del mio tempo lo passo in Russia – ha confermato l’impegno Celotto -. Ho cominciato l’avventura nell’ex-Urss nel 2005, dopo che l’azienda di famiglia ha chiuso l’attività a Brugnera». Si è reinventato il mestiere e ha moltiplicato il business di un pool di aziende che rappresenta. La “Fm bottega d’arte” di Zenone degli Ezzellini si è trovata in bilancio l’export dei mobili moltiplicato verso l’Est, affidandosi alla “cura Celotto”. Quella che si dice in due parole: qualità e stile. Un altro bersaglio centrato: l’arredo della villa del governatore di Krasmodar, sul mar Morto. «Vendiamo ai negozi con “Spazio Italia” e serviamo direttamente gli studi di architettura con “Spazio Celotto” – ha spiegato l’imprenditore -. Il business italiano fa forte e la concorrenza è alta: bisogna essere più veloci, per batterla. Quello che non deve succedere di fronte alla crisi è avere paura e immobilizzarsi. Il mercato offre sempre spiragli, per vincere i periodi neri». Per chi fosse scettico, a “Kristalia” di Brugnera sta crescendo il fatturato. «Ha creato un mercato migliore, che la premia – ha valutato Celotto, pronto a tornare a Mosca -. Quello che vale sempre, per avere successo, è mantenere le caratteristiche di correttezza e affidabilità».

Chiara Benotti

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