Armi alla tempia, gioielleria svaligiata

Sacile, il colpo al Mercatone Uno. Ingente il bottino. I banditi hanno malmenato le commesse, panico tra i clienti.
foto missinato sacile mercatone uno rapina a mano armata
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SACILE. Blitz a mano armata, ieri sera, al Mercatone Uno di Sacile. Tre banditi, armati di pistola e travisati con passamontagna scuri, sono entrati nel centro commerciale alle 18.45 e si sono diretti al corner dell’oreficeria tra il fuggi fuggi di personale e clienti terrorizzati; un complice ha fatto da palo all’ingresso, un quinto in auto, una Bmw gt serie 5 di colore scuro, che risulta rubata. La rapina è durata un paio di minuti: la banda ha razziato gran parte dei preziosi in esposizione. I ladri sono fuggiti poco prima dell’arrivo dei carabinieri, che hanno istituito posti di blocco, finora senza esito, tra il Pordenonese e il Trevigiano. Il bottino ammonterebbe a decine di migliaia di euro, anche se i preziosi più ricercati sono rimasti in cassaforte.

«Stavo andando verso le casse, ho visto una cassiera scappare. Mi ha fermato un bandito, mi ha obbligata ad andare verso l’uscita, mi ha messo in ginocchio, con le mani alzate sopra la testa», ha raccontato ancora sotto choch la direttrice Gianna Michelon. «Non ti muovere», le ha intimato il bandito puntandole la pistola alla tempia: «Non ho avuto il coraggio di alzare la testa, mi minacciava». Una commessa del reparto mobili, Patrizia Gattel, è stata invece trasciata per i capelli ed obbligata, con la pistola puntata, aprire le vetrine dei gioielli. «Devo ancora riprendermi – ha spiegato Ave Chiesurin, da 8 anni al bancone gioielli –. “State giù”, ci gridavano. Hanno preso trenta vassoi di preziosi, hanno chiesto una borsa e l’hanno riempita». Diffile la stima dei danni: via catenine (una poi persa durante la fuga nel parcheggio), anelli e gioielli, ma niente orologi. Un’altra cassiera, Sandra, accortasi della rapina, ha trascinato i clienti al riparo: terrorizzati, hanno cominciato ad urlare. A quel punto un’altra commessa si è fatta dare un cellulare e ha chiamato il 112. «Loro hanno capito – racconta un’altra commessa, Michela – e sono fuggiti».

E’ la prima rapina a mano armata al Mercatone Uno (coperto da assicurazione), provvisto di telecamere i cui filmati sono stati acquisiti dai carabinieri. «Stà giù», gridava un rapinatore ad Ave Chiesurin, con accento italiano. «Stai ferma», intimava un altro a Gianna Michelon, con accento straniero.

Se alcuni clienti sono scappati e si sono nascosti terrorizzati, altri hanno assistito dall’esterno alla movimentata scena. Il “palo” urlava: «Sbrigatevi, fare presto» Direzione di fuga dei malviventi, molto probabilmente, il Trevigiano.

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