Apre una scuola di batteria a Feletto: è il secondo istituto in Italia

TAVAGNACCO. Una passione nata per gioco. Un pensiero che si è consolidato in corriera, nel viaggio quotidiano da Tarcento a Udine, per raggiungere il liceo Marinelli. Nella testa gli ronzava l’idea di mettere in piedi un gruppo; in fondo, musica a 14 anni era divertimento. Decise di seguire l’istinto e di sedersi dietro una batteria.

Qualche decennio dopo, consumate molte ore di studio e con alcuni dischi più tardi, Erik Tulissio, noto batterista friulano diplomato a Parigi, fa il grande passo: apre la nuova sede della scuola professionale di batteria “Dante Agostini”. Inaugurazione il 25 gennaio, in via Galilei 5, a Feletto.

Tulissio, 41 anni, è conosciuto nel settore per aver aperto le importanti tournée italiane di Steve Vai, Elio e Le Storie Tese e The Aristocrats, nonchè per aver collaborato con artisti del calibro di Jean-Paul Bluey Maunick (Incognito), Billy Gibbons (ZZ Top) e molti altri.
«A 18 anni, con la foto del mio idolo David Abbruzzese dei Pearl Jam appesa alla batteria, ho capito che avrei voluto fare il musicista di mestiere, ma dovevo scegliere la strada giusta – racconta Erik –. Diventare famoso non era facile, così mi sono deciso e ho cominciato a studiare in modo approfondito lo strumento per potere un giorno anche insegnare a usarlo».
Si trasferisce a Londra, visto che in Italia non c’erano scuole per formarsi. Poi torna e nel 2001 si iscrive alla “Dante Agostini” di Pordenone, affiliata alla prestigiosa “Ecole de Batterie Agostini” di Parigi, 40 sedi in Europa e punto di riferimento internazionale per i professionisti della batteria.
Conclude gli studi nella sede di Basilea e dà gli esami finali nella sede centrale della scuola di Parigi. Sono anni di duro lavoro, anche con il suo gruppo, i Dolcetti.
Oggi si ritrova ad aprire la seconda scuola professionale per batteristi in Italia. «L’interesse nei confronti della batteria, nata cent’anni fa, ha avuto alti e bassi – rivela –, ma oggi la curiosità è cresciuta molto perché è uno strumento che nell’ultimo decennio ha vissuto un’importante evoluzione».
Sono sei gli insegnanti che lo affiancheranno nel progetto: Simone Morettin, Gianluca Zavan, Luca Ferraresso, Cristian Cecchetto, Alessandro Piputto e Michele Di Gleria. La scuola è stata pensata sia per i più giovani, sia per venire incontro ai desideri degli amatori di qualunque età.
«Per ora gli iscritti sono 80 – aggiunge Tulissio –. Insegno a bambini di 7 anni come ad adulti di 56». È previsto un test d’ingresso per accedere al livello di riferimento con possibilità di frequentare il corso principianti, intermedio, avanzato e superiore, oltre a quello introduttivo e propedeutico riservato ai bambini.
«Si tratta del metodo didattico che ha formato molti big della batteria – precisa Tulissio – e al quale io stesso devo l’evoluzione della mia carriera». Una carriera che gli ha regalato parecchie soddisfazioni. Una su tutte l’apprezzamento del suo mito, quell’Abbruzzese “stampato” sulla sua vecchia batteria, che nel dicembre 2016, dopo aver ascoltato il suo ultimo disco, l’ha definito fonte di ispirazione. «È nato tutto con l’avvento dei social – ricorda Erik Tulissio –. L’amicizia su Facebook, i primi contatti. Un giorno mi sveglio e trovo un post in cui elogia il nostro lavoro, un’emozione incredibile». —
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