Apre il nido familiare a contatto con la natura

FAGAGNA. Un’educatrice, sua madre, addetta alla somministrazione dei pasti, e una cagnolina come compagna di giochi. Queste sono le caratteristiche del nido familiare Maria Montessori che, tra pochissimi giorni, aprirà i battenti a Fagagna. Un luogo dove accogliere i piccoli dai 9 mesi ai tre anni in un contesto tranquillo e, soprattutto, a contatto con la natura. Si tratta del primo nido “formato famiglia” in provincia che si basa sul metodo Montessori.
A settembre saranno sette i bambini che accolti in via Principale 64, nell’abitazione dell’educatrice Chiara Milan attrezzata per ospitare i piccoli, che non potranno – per legge – essere più di cinque contemporaneamente. «Una parte della casa – sottolinea Milan – è stata sistemata per accogliere i bambini. La cucina e la sala saranno in comune ed è stata trasformata un’altra stanza per il riposo». Il nido è supportato dalla cooperativa Orsa, «che garantisce continuità in caso di malattia o altri impedimenti della maestra» e dalla Fondazione Montessori Italia, «che gestisce la formazione continua e il coordinamento pedagogico e psicologico al servizio».
Chiara non ama definirsi “tagesmutter” (mamma di giorno), «rivendico – dice – il mio ruolo di educatrice». Il nido familiare Maria Montessori nasce per venire incontro alle esigenze dei bambini e dei genitori, con un servizio più elastico rispetto ai nidi d’infanzia che media tra i bisogni dei piccoli e le necessità lavorative di mamma e papà. «L’obiettivo è comunque quello di dare continuità ai bimbi – sottolinea Milan –, proponendo loro materiale che sproni i loro interessi». Così non mancheranno spazi dedicati alla pittura, ai materiali sensoriali, allo sviluppo motorio, ma anche alla vita pratica, ai travasi e all’angolo del linguaggio con libri. «Non esiste un’attività programmata – chiarisce –, saranno i piccoli ospiti a scegliere da cosa partire nel rispetto dei propri tempi. In più anche la mia cagnetta sarà parte integrante dell’asilo». A somministrare i pasti – predisposti sulla base del menù approvato dall’Azienda per l’assistenza sanitaria – sarà sempre “una di famiglia”, la mamma di Chiara.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto