Apre il Makò, ma per un giorno Lavori di pulizia e visita guidata

CORDENONS. Cercasi volontari volonterosi, armati di ramazze e mascherine, per ripulire alcuni spazi interni dell'ex cotonificio Makò. L’appello è stato ieri lanciato da Paolo Lunardelli, neo presidente del Cda della Stu Makò, società partecipata, tra gli altri, anche dal Comune di Cordenons, e proprietaria dal 2006 del sito. Lo ha scritto sulla pagina Facebook del gruppo “Il mio Makò”.
L’appuntamento per chi volesse dare una mano, gratuitamente, è per oggi alle 18 davanti al cancello dell’ex cotonificio. La Stu Makò infatti, domani, 1º maggio, verso le 16 aprirà le porte del sito ai partecipanti dell’iniziativa CordenonsCreAttiva, la visita guidata attraverso i luoghi più significativi della città, organizzata da alcuni cittadini nell’ambito del progetto nazionale “invasionidigitali.it”, che prenderà il via alle 14 da piazza della Vittoria. Da quando, nel 1990, l’ex cotonificio fu chiuso, è la prima volta che succede. Ma non sarà nemmeno l’ultima. «Il 1º maggio – spiega Lunardelli – sarà una sorta di test. L’intenzione infatti è di rendere disponibile, compatibilmente con le norme di sicurezza, il sito alla popolazione. Sto valutando ad esempio anche la possibilità di destinare l’ex cortile di ingresso a concerti e manifestazioni pubbliche». A tal fine il dialogo è già partito con Pro Cordenons e Gruppo Cordenonese Ciavedal. Quest'ultimo in particolare, domani, farà da Cicerone alla comitiva in visita all'ex Makò. Quella dell’ex filanda è una storia che abbraccia quasi un secolo, dal 1901 quando fu costruita al 1990 quando fu chiusa, in cui si inseriscono le storie di generazioni di cordenonesi, ma non solo, che al suo interno vi lavorarono. Mentre il nuovo Cda sta cercando di far decollare il progetto di riqualificazione del complesso, studiando assieme ai soci un master plan nuovo e finanziabile, pensa quindi anche a come “restituire” fin da subito alla comunità un bene che dal punto di vista affettivo le appartiene di diritto. Un primo esempio è la collaborazione chiesta ai cittadini per oggi. «Inizialmente – ha scritto in Facebook Lunardelli – avevamo dato l’assenso all’accesso al Makò solo utilizzando un percorso esterno ai locali». «La tenerezza di alcune richieste da parte di persone anziane – ha aggiunto – che desiderano vedere i luoghi dove hanno lavorato, ci ha fatto riconsiderare l’idea e vogliamo provare a creare un breve percorso in sicurezza (anche ndr) all’interno dei locali. Per fare questo, abbiamo poco tempo ed abbiamo bisogno di aiuto per pulire le scale ed un tratto di corridoio da contingentare». Sfalcio dell’erba e pulizia avverranno senza costi per la società. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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