Apre il cantiere alla Lanfranco tutto pronto per la demolizione

Importanti movimenti su un fronte, stasi (ma con l’auspicio di uno sblocco) sull’altro. La complessa questione caserme dismesse corre, in questa fase, su due binari: da un lato ci sono gli sviluppi, significativi, che si registrano nel comprensorio della Lanfranco-Zucchi, dove è stato allestito il cantiere per la demolizione (attesa a giorni) del blocco della Lanfranco e per la ricostruzione di un nuovo edificio destinato a diventare la nuova sede della Compagnia della Guardia di finanza cittadina, dall’altro, invece, ristagna la “pratica” della Francescatto, ex sede dell’8º Reggimento alpini, ormai vuota da oltre due anni. «In attesa che l’iter della sdemanializzazione si completi – spiega il sindaco Stefano Balloch – abbiamo avanzato formale richiesta di consegna provvisoria dell’immobile, per poter cominciare a utilizzarlo prima che si concluda la procedura del passaggio del bene nelle competenze del Comune. Ottenere il via libera, in tal senso, sarebbe prezioso ai fini della manutenzione: il timore, infatti, è che si possa ripetere la situazione verificatasi con gli altri siti militari dismessi, rimasti del tutto inutilizzati per oltre vent’anni e colpiti, di conseguenza, da un pesantissimo degrado. Non vogliamo che questo accada anche alla Francescatto. Se ci venisse concessa l’autorizzazione a farvi ingresso e ad avviare, almeno in parte, il processo di conversione d’uso dei suoi fabbricati (per i quali vi sono già diverse ipotesi di reimpiego), questo rischio sarebbe evitato e si garantirebbe, in parallelo, un’adeguata sorveglianza del contesto».
La speranza, insomma, è che la risposta alla domanda avanzata arrivi in tempi stretti. Sul portone d’ingresso della Lanfranco, nel frattempo, è comparso il tabellone che indica l’inizio dei lavori di demolizione e di bonifica dall’amianto. L’operazione (che richiederà una spesa complessiva di un milione 600 mila euro, importo erogato dalla Regione) è il frutto di un accordo di programma sottoscritto nel 2016 fra la stessa Regione, l’Agenzia del Demanio, la Guardia di finanza, il Comune di Cividale e l’Ater di Udine, che si farà carico delle attività di abbattimento (per le quali saranno necessari un paio di mesi) e riedificazione.
Il progetto è stato concepito con il duplice obiettivo di offrire spazi più consoni alla Compagnia, che nella sede attuale accusa gravi carenze in tal senso, e di avviare il processo di recupero dell’ex area militare. «Il cantiere è ormai operativo – conferma il direttore generale dell’Ater, Riccardo Toso –. Si è provveduto alla bonifica dall’amianto e nei prossimi giorni partirà l’intervento di demolizione, il cui termine è previsto per la fine di febbraio. La costruzione della futura caserma della Gdf prenderà il via, presumibilmente, verso fine anno». —
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