Appello del Centro fauna selvatica: «Non toccate i cuccioli di capriolo, non sono abbandonati»

PORDENONE. Due cuccioli di capriolo che hanno solo pochi giorni di vita sono stati trovati in mezzo all’erba alta da una signora che stava passeggiando nei boschi a Travesio. Ha pensato che fossero stati abbandonati dalla madre e così li ha raccolti e li ha portati al centro di recupero della fauna selvatica di Fontanafredda.
Ora rischiano di morire, perché difficilmente si fanno nutrire dall’uomo e quindi non mangiano. Vogliono la loro mamma. A chiarire come comportarsi se si avvistano dei “Bambi”e a lanciare un appello a tutti gli escursionisti è l’esperto di animali e responsabile del centro Valter Bergamo.
«Se ci si imbatte, durante una passeggiata, nei cuccioli, bisogna lasciarli lì e non toccarli assolutamente – ammonisce Bergamo –. È la stagione delle nascite per caprioli e cervi. Fra una quindicina di giorni nasceranno anche i piccoli dei daini. Li potrete trovare nell’erba, o incrociare anche per strada. La regola è sempre la stessa: lasciarli lì.
La madre infatti prende i piccoli e li sposta anche più volte al giorno e loro rimangono fermi e immobili nel luogo dove la genitrice li ha lasciati. La gente è convinta di salvare la natura ma comportarsi in questo modo significa distruggerla».
Bergamo rivela che ogni anno, in questa stagione, si moltiplicano i ritrovamenti di cuccioli di ungulati. Il contatto umano modifica l’odore dei piccoli e la mamma non li riconosce più.
Ecco perché bisogna evitare in ogni modo di toccarli. Se avete dei dubbi, segnalate la presenza dei bambini, ma rimanete a distanza. «Lasciamo in pace i poveri animali – consiglia Bergamo – che devono sopravvivere e rimanere liberi nella natura».
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