«Appartamenti vecchi? Non quelli delle agenzie»

Lignano: Confcommercio distingue l’offerta di chi lavora con professionalità da ciò che propongono i privati
Di Viviana Zamarian

LIGNANO. Il distinguo è d’obbligo. Ci sono gli appartamenti gestiti dalle agenzie di affittanze che mettono sul mercato turistico alloggi di qualità. Ce ne sono altri, la maggior parte gestiti da privati e dove il tempo si è fermato agli anni Settanta, che gettano ombra su chi invece nelle strutture ha investito. Doppia faccia di un’offerta, quella lignanese, che deve fare i conti ancora con case vacanze datate, prive dei minimi servizi che oggi il turista richiede. Una distinzione che i rappresentanti della Confcommercio lignanese ci tengono a fare dopo la pubblicazione dei risultati del report sul turismo regionale diffusi da PromoTurismo Fvg che attribuiva proprio agli alloggi vecchi e non ristrutturati il calo degli arrivi e delle presenze.

«Nelle agenzie che lavorano in modo imprenditoriale – riferisce il presidente di Confcommercio Lignano Enrico Guerin – si è registrato un aumento delle presenze nel 2016 poiché garantiscono la qualità, la pulizia e un’assistenza durante il soggiorno degli ospiti. Un aumento che c’è stato nonostante vi sia un minor numero di appartamenti immessi sul mercato visto che le agenzie non gestiscono più quelli di scarsa qualità proprio per evitare di fare brutte figure con i turisti. È necessario che i proprietari degli appartamenti si adeguino, comprendano che occorre investire».

I dati per la prossima stagione sono incoraggianti. A oggi, come confermano alberghi e agenzie, si registra un incremento di prenotazioni che va dal 10 al 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il cambio di passo nella località si potrà avere solo con la classificazione degli appartamenti.

A Lignano ce ne sono in tutto 25 mila secondo gli ultimi dati ufficiali. Di questi, cinquemila gestiti da agenzie (con un’occupazione media di 54 giorni a stagione), tremila da privati (con un’occupazione media di 12 giorni a stagione) e 10.500 che non risultano, né gestiti da privati, né da agenzie: si tratta dunque di seconde case non utilizzate. «Si tratta di uno strumento fondamentale per migliorare l’offerta – riferisce Alessandro Tollon, vice presidente di Confcommercio Udine – . Come Confcommercio abbiamo fatto una proposta per cambiare la normativa regionale affidando la classificazione, vista l’impossibilità dell’amministrazione pubblica di realizzarla in tempi brevi, a un ente terzo, come un Centro di assistenza tecnica, che operi in modo veloce». Non solo. Si devono ampliare i servizi da erogare ai turisti che scelgono la vacanza in appartamento. «Penso al cambio delle lenzuola – continua Tollon – o alla colazione. La formula su cui puntare è quella degli aparthotel».

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