Appalto bus, sindaci “prudenti” Il legale: regole cambiate in corsa

PORCIA. La gara d’appalto per i servizi di trasporto scolastico dei Comuni di Porcia e di San Quirino dovrà essere rifatta dal momento dell’apertura delle buste con le offerte economiche e tecniche...

PORCIA. La gara d’appalto per i servizi di trasporto scolastico dei Comuni di Porcia e di San Quirino dovrà essere rifatta dal momento dell’apertura delle buste con le offerte economiche e tecniche delle tre ditte che vi avevano partecipato la scorsa estate: l'Atap Spa, l’Alibus International Srl di Pordenone e la Mesulana Servizi di Vittorio Veneto (Tv). È l'effetto della sentenza del Consiglio di Stato che ha considerato irricevibile – in quanto presentato oltre il termine massimo di legge - l'appello presentato dal Comune di Porcia contro la sentenza del Tar Fvg di novembre, che aveva stabilito l'annullamento della gara e con essa l'affidamento del servizio rispettivamente ad Atap per Porcia e ad Alibus per San Quirino.

Al Tar era ricorsa la Mesulana, contro i due enti locali, perché esclusa dalla procedura prima dell'apertura della busta con la sua offerta. Il giudice aveva riconosciuto l'illegittimità di tale esclusione e, di conseguenza, di tutti gli atti successivi della procedura di gara. Ieri i due sindaci, Giuseppe Gaiarin di Porcia e Gianni Giugovaz di San Quirino, incassato il colpo hanno preso tempo per le dichiarazioni. «Non ho letto la sentenza del Consiglio di stato – ha detto Gaiarin – Mi riservo di confrontarmi con i miei uffici». Giugovaz ha tranquillizzato innanzitutto le famiglie. «Il servizio scuolabus è stato e continuerà a essere garantito – ha detto – Quanto al Comune di San Quirino, la gara l’ha gestita la Centrale unica di committenza di Porcia: il nostro ente ha sostenuto spese legali per errori di altri, vedremo se ci sono delle responsabilità».

Il Consiglio di Stato ha dichiarando “irricevibile” il ricorso del Comune di Porcia contro la sentenza del Tar perché presentato oltre i termini previsti per il rito super-accelerato. Su questo aspetto il legale del Comune di Porcia, l'avvocato Mattia Matarazzo di Cordenons, parla di una «sentenza senza precedenti». «In questa sentenza – dice Matarazzo – il Consiglio di Stato ha ritenuto di applicare un termine processuale sino a prima escluso da tutte le precedenti decisioni, sia dello stesso Consiglio di Stato, sia dei Tar, nei casi analoghi al nostro. Pertanto l’esito non solo era imprevedibile, ma addirittura doveva essere in senso opposto. È un tipico caso di “overrulling”, cioè di cambiamento delle regole in corsa, che legittima un eventuale ricorso alla Corte di Cassazione per porre rimedio all’ingiustizia manifesta della sentenza».

Milena Bidinost

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