Anziano sposa la badante per non pagarla Un 90enne torna dalla figlia per la pensione

La Polizia smaschera i trucchi utilizzati per ottenere permessi di soggiorno e assegni. Denunciate undici persone
Udine 23 Marzo 2019 via roma Petrussi foto Turco Massimo
Udine 23 Marzo 2019 via roma Petrussi foto Turco Massimo



C’è l’anziano che per non pagare la badante la sposa assicurandole il permesso di soggiorno e il 92enne dominicano che ottenuta la pensione in Italia se ne torna nel Paese d’origine, continuando a percepire il reddito sociale. Sono soltanto due dei casi scoperti dalla polizia controllando la documentazione per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Controlli che hanno fatto scattare denunce (11 in tutto) per ipotesi di falso e non solo. Nei guai sono finiti cittadini stranieri e friulani. I casi emersi sono i più disparati.

ha sposato la badante

Il 22 marzo dell’anno scorso una marocchina – ora 48enne – si è sposata con un udinese di ventotto anni più grande di lei. Quattro giorni dopo, il 26, ha richiesto il rilascio del permesso di soggiorno in quanto, appunto, coniuge di cittadino italiano. Gli accertamenti poi effettuati prima dall’Ufficio immigrazione e poi dalla Squadra mobile – diretta dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan – hanno messo in luce il fatto che, come si legge in una nota diffusa ieri dalla questura, era stato celebrato «al solo fine di permettere alla donna di ottenere il titolo di soggiorno di cui era sprovvista da diversi anni». L’anziano, un 76enne, avrebbe poi spiegato agli investigatori di aver pensato alle nozze perché, a un certo punto, non riusciva più a pagare quella donna che gli faceva da badante, ma aveva comunque bisogno di assistenza. «Dopo la celebrazione del matrimonio civile» – si legge nel comunicato della polizia – la donna si è resa protagonista di atti «violenti nei confronti del marito» e, per questo, è finita in carcere. Lei, l’anziano coniuge e i due testimoni delle nozze (entrambi magrebini di 35 e 55 anni) sono stati denunciati per false attestazioni. E il 76enne sarà chiamato anche a rispondere del favoreggiamento della permanenza illegale della moglie che, come badante clandestina – prima del matrimonio – aveva lavorato e vissuto nella casa del futuro marito.

pensione non dovuta

Nei guai è finito anche un cittadino dominicano di 92 anni che nel 2008 aveva ottenuto il ricongiungimento familiare con la figlia che già abitava in Friuli e dunque all’epoca aveva maturato il diritto alla pensione sociale. Tuttavia poi è stato dimostrato che l’uomo, dal 2013, ha soggiornato per lunghi periodi nella nazione di origine e ciò ha fatto venire meno il presupposto previsto dall’Inps della “stabile residenza”. L’Istituto nazionale di previdenza sociale ha calcolato un’indebita percezione della pensione sociale pari a 43.296 euro e provvederà al recupero della somma in questione.

contratti fittizi

Infine, sono stati indagati per false attestazioni quattro cittadini cinesi tra i 25 e i 65 anni domiciliati a Udine. Secondo la polizia hanno documentato rapporti di lavoro fittizi nel momento del rinnovo del soggiorno. Due di loro risultavano assunti in base a buste paga in cui si dichiaravano regolari presenze sul posto di lavoro. Ma quei documenti erano relativi a periodi in cui gli stessi dipendenti erano in Cina. Denunciati per false attestazioni pure un 32enne kosovaro e un 51enne imprenditore edile italiano. Il primo aveva dichiarato di lavorare per l’azienda del secondo. Ma quella ditta, seppure iscritta alla Camera di commercio, non era operativa. —



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