Anziani morti nel canale: l’autopsia chiarirà i dubbi

La Procura ha aperto un fascicolo sulla morte dei coniugi Rigonat Sentiti il figlio e il fratello di Anna Maria: martedì l’esame del medico legale
Bonaventura Monfalcone-21.04.2018 Luogo dell'annegamento e abitazione dei coniugi Rigonat-San Zili-Aquileia-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.04.2018 Luogo dell'annegamento e abitazione dei coniugi Rigonat-San Zili-Aquileia-foto di Katia Bonaventura

AQUILEIA. Una scelta condivisa da marito e moglie. Oppure una drammatica decisione unilaterale, presa da lui e subita dalla compagna di una vita. Sarà necessaria l’autopsia per tentare di ricostruire le ultime ore di Marcello Rigonat, 84 anni, e Anna Maria Tomat, 78 anni, trovati morti in un canale irriguo a poca distanza dalla loro casa in località San Zili, ad Aquileia. Il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Luca Olivotto, ha aperto un fascicolo per omicidio, anche se l’ipotesi di reato potrebbe mutare in istigazione al suicidio, a seconda dei risultati dell’esame necroscopico, disposto ieri e programmato per la giornata di martedì.

Delle indagini, coordinate dalla Procura, si stanno occupando i carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile di Palmanova, coordinati dal luogotenente Alessandro Maggio. I corpi senza vita dei due anziani erano stati trovati, venerdì sera, attorno alle 20. Era stato il figlio Damiano a fare la macabra scoperta e a dare l’allarme. Marcello Rigonat e la moglie erano usciti di casa nel pomeriggio di venerdì, in automobile. In macchina avevano imboccato una strada di campagna, non distante da casa. Avevano percorso qualche chilometro e si erano fermati lungo un canale irriguo, in uno dei punti più profondi, proprio sull’ansa vicino all’ex base missilistica americana, nascosta dalla vegetazione.

L’ipotesi è che abbiamo deciso di farla finita gettandosi nel canale. La sedia a rotelle di Anna Maria è stata trovata poco distante dall’auto. Difficilmente la donna avrebbe potuto alzarsi da sola e buttarsi in acqua. Secondo quanto riferito, Marcello, in un momento di profondo sconforto, potrebbe essersi gettato in acqua dopo aver spinto la moglie. Gli inquirenti fanno risalire la morte dei due anziani nel lasso di tempo compreso tra le 15 e le 19 di sabato.

Resta da capire se i due fossero d’accordo o se Anna Maria, che da tempo aveva problemi di deambulazione e proprio per questo motivo era costretta su una sedia a rotelle, sia stata spinta in acqua contro la sua volontà. L’autopsia stabilirà se la morte sia avvenuta per annegamento e servirà a escludere eventuali lesioni sul corpo dell’anziana, che potrebbero essere state causate nel tentativo di difendersi.

L’esame autoptico, inoltre, servirà a capire se i due coniugi possano aver assunto qualche sostanza prima di finire in acqua. Nelle scorse ore gli investigatori hanno ascoltato a lungo il fratello di Anna Maria e soprattutto il figlio della coppia, Damiano, che ha confermato come in particolare il papà avesse manifestato nell’ultimo periodo malessere per le proprie condizioni, aggravate da un problema all’anca che nell’ultimo periodo l’aveva fatto dannare. Alcune frasi di Marcello, lette a posteriori, avrebbero peraltro lasciato intendere la sua volontà di compiere un gesto estremo.

«Quel che è certo – indica il capo della Procura udinese, Antonio De Nicolo – è che è escluso il coinvolgimento di terze parti. C’è da capire se è stato lui a uccidere lei o se hanno compiuto il gesto contemporaneamente». Nelle prossime ore saranno analizzati anche i tabulati del cellulare dell’ottantenne, alla ricerca di elementi utili a ricostruire gli spostamenti della coppia.

La possibilità che i due aquileiesi possano essere finiti in acqua dopo essere scivolati sembra alquanto improbabile. Per estrarre i corpi senza vita, venerdì sera, erano intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco, che avevano operato fino a tarda sera. La famiglia Rigonat è molto conosciuta nella città romana.

Il figlio Damiano gestisce l’azienda agricola di famiglia. Marcello, per tanti anni, aveva anche svolto l’attività di mediatore nelle compravendite di terreni, immobili e macchinari agricoli. Un uomo mite, che amava il gioco delle bocce e che aveva la passione per il calcio. Una famiglia già provata dal dolore. Anni fa, infatti, Marcello e Anna Maria avevano perso il figlio Oriano, allora ventenne, in un incidente stradale. Era stato un duro colpo. Oriano era in auto con il cugino. La macchina era uscita di strada e per i due giovani non c’era stato nulla da fare. L’incidente era accaduto lungo la statale 14, in località Tre Ponti. Ad Aquileia c’è sconcerto tra i residenti. Come forma di rispetto, ieri pomeriggio, l’associazione imprenditori ha deciso di posticipare un evento. «Vista la tragedia accaduta, che ha sicuramente turbato la comunità di Aquileia – si legge in una nota – e come segnale di rispetto nei confronti del nostro socio e amico Damiano Rigonat, l’associazione imprenditori ha deciso di spostare la cerimonia d’inaugurazione del progetto Aquileia Bike&Turism. L’iniziativa si terrà oggi, alle 17, sulla pista ciclabile, all’altezza della cantina Brojli». Intanto, si attende la data del funerale, che sarà celebrato ad Aquileia.

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