Anima del calcio locale e fondatore di ristoranti, è morto Roberto Venier

A inizio maggio le sue condizioni di salute peggiorano, rendendo necessario il ricovero all’ospedale di Tolmezzo e, successivamente, il trasferimento alla Rsa di Gemona, dove è deceduto venerdì pomeriggio

Dopo una lunga malattia è morto a 78 anni, nella residenza sanitaria assistenziale di Gemona dove era ospitato, Roberto Venier, figura legata a doppio filo alla comunità e al mondo sportivo di Verzegnis.

Nativo di Sedegliano, iniziò a lavorare in età giovanissima come saldatore alla “Mangiarotti” di Codropio. Dopo essersi sposato con Silvana Peresso, unione dalla quale è nato il figlio Federico, decise di emigrare in Africa, dove rimase fino al 1983. Tornato in Italia si dedicò alla ristorazione, aprendo una pizzeria con la moglie, a Santo Stefano di Verzegnis, in coincidenza con la conquista dell’unico scudetto nel campionato Carnico di quello che sarebbe diventato il “suo” Verzegnis.

Dopo sei anni di prolifica gestione del locale si trasferisce a Chiaulis di Verzegnis dove, nell’edificio che ospitava una succursale della Cooperativa Carnica, nacque l’albergo-ristorante-pizzeria “Al Quadrifoglio”. Nel 1993, a soli 46 anni, per un male incurabile muore la moglie Silvana. Venier trova nel figlio Federico conforto e collaborazione nel lavoro. Negli ultimi anni, colpito da ictus, viene ospitato a Sappada dal figlio, che amorevolmente lo assiste. A inizio maggio le sue condizioni di salute peggiorano, rendendo necessario il ricovero all’ospedale di Tolmezzo e, successivamente, il trasferimento alla Rsa di Gemona, dove è deceduto venerdì pomeriggio.

Appassionato sportivo, era entrato nel consiglio direttivo dell’Asd Verzegnis ricoprendo per un triennio la carica di primo dirigente. Nel 1990 aveva fondato gli amatori “Pizzeria Santo Stefano” e, con il nome di amatori “Al Quadrifoglio”, iscrisse la squadra al campionato Carnico targato Lcfc sin dalla sua prima edizione, nel 1995. Ne resta presidente per un interrotto ventennio, conquistando cinque titoli di campione (1997, 2006, 2008, 2009 e 2011), classificandosi poi al secondo posto in altre quattro stagioni.

Successi che hanno consentito ai biancorossi di partecipare alle finali nazionali organizzate dallo Csen (Centro sportivo educativo nazionale), vincendo a Cesenatico il titolo e piazzandosi al secondo posto nell’annata successiva.

Tanto è bastato per farlo entrare nel cuore dei tanti giocatori che hanno militato nella formazione di Verzegnis e che ora ricordano con affetto il loro presidente. Parla per tutti il capitano Franco Sulli: «Nel suo ventennio di presidenza si è distinto per l’innata generosità verso tutti, cercando sempre di soddisfare le esigenza di noi giocatori, che non potevamo non ricambiarlo con le prestazioni in campo».

Il calcio gli è stato di conforto anche durante la malattia, come sottolinea il figlio Federico: «Bastava che gli ricordassi i suoi amatori, con cui si è preso più di qualche soddisfazione, per vederlo sorridere e ritrovare un po’ di serenità».

Oltre al figlio, Venier lascia la nuora Erica e i nipoti Arianna e Michele. I funerali saranno celebrati domani a Chiaulis di Verzegnis, alle 16.

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