Ancora polemiche su Friuli doc. Martines: basta parole, ora i fatti

Il vicesindaco di Udine: «Il Comune di Udine può dare risposte chiarificatrici ma vogliamo prima garanzie sui fondi necessari per organizzare la manifestazione»
UDINE.
«Parlano tutti. Ma molti “sparano” a caso. Io mi limito a rinnovare l’invito: chiedo che il presidente Tondo – oppure gli assessori Seganti e Violino o tutti e tre – mi convochi subito. Sì, basta chiacchiere. Ritengo di essere in grado di dare risposte chiare, definitive per mettere fine all’inutile botta e risposta e garantire che Friuli Doc ottenga la necessaria copertura economica. Per il resto, appunto, sono chiacchiere».


Il vicesindaco e assessore comunale al Turismo, Enzo Martines, dice di non poterne più di assistere al balletto delle dichiarazioni. «Lo ripeto – insiste –: nei giorni scorsi ho inviato una lettera a Tondo, alla Seganti e a Violino richiedendo un vertice urgente. Non ho ancora ottenuto risposta. Oggi rinnovo quell’invito perché davvero è necessario per trovare una soluzione. Anche perché, mi pare, sia Violino sia il presidente del consiglio regionale hanno detto a chiare lettere che il Friuli e Udine né possono né devono rinunciare alla vetrina di Friuli Doc».


Insomma, Martines fa capire che, evidentemente, il centro-destra deve fare outing e avere un comportamento unico nei confronti della kermesse settembrina. La Lega che conta, quella del vertice, pare assecondare i desiderata udinesi, ma nel Pdl i sentimenti sono altri. «Sono contento – afferma – di sapere che per Friuli Doc sarebbero disponibile altri fondi, ma credo che questo rischi di diventare un vero pasticcio. Come dire che il rimedio è peggio del male. Insomma, ci devono spiegare chi darà questi fondi aggiuntivi e soprattutto per che cosa. Quando si offrono fondi bisogna sapere a che cosa servono. Noi abbiamo spiegato che cosa sono le spese “vive” e qual è il tetto oltre il quale non possiamo scendere per garantire la manifestazione. Ecco perché non si può perdere altro tempo ed è necessario un confronto urgentissimo. Lo ripeto: sento troppa gente che spara a caso».


Chi? Martines non ha un attimo di esitazione e ribatte secco: «Penso per esempio all’ex assessore comunale, Luciano Gallerini, che fa il sobrio assicurando che bastano poche decine di migliaia di euro per realizzare Friuli Doc omettendo di raccontare quando lui telefonava al suo amico Enrico Bertossi e riceveva oltre 300 mila euro. Davvero incredibile! Ma penso anche al capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Loris Michelini, che parla di Friuli Doc come di una sagra paesana. Gli ricordo due cose. La prima: probabilmente confonde Friuli Doc con la sagra di Cussignacco. La seconda: evidentemente non ha letto le tante dichiarazioni di questi giorni delle categorie economiche che hanno ribadito che non si può paragonare Friuli Doc a una sagra, vista l’importanza economica di promozione del territorio che riveste come succede per esempio per le fiere regionali».


Al consigliere regionale del Pdl Alessandro Colautti Martines manda a dire gli che piacerebbe «spiegargli, e non per sentito dire come fa lui, qual è l’effettivo impegno del Comune di Udine per organizzare quest’evento, a cominciare dal dipendente comunale impegnato ogni giorno da febbraio a settembre». Infine, «chiedo alla Regione di trovare il migliore assetto finanziario per salvaguardare l’immagine e la forza di questa kermesse. Su questo, lo ribadisco, ho l’urgente necessità di confrontarmi. Aspetto di essere convocato».


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