Ancora furti, ladri in azione nell’oratorio Don Bosco

Pordenone, colpiti anche l’omonima pasticceria e la trattoria Al Sole. Forzate le finestre. Nel bottino computer e denaro in monete

PORDENONE. Il direttore dell’istituto, don Germano Colombo, ha fatto il punto dopo la denuncia alle forze dell’ordine. «Hanno rubato in oratorio, nell’ufficio, introducendosi da una finestra, forzata – riferisce il sacerdote –. La stanza era a soqquadro, mentre il bar non è stato toccato. Dall’ufficio hanno preso due computer e cancelleria, per un ammanco di circa 500-600 euro».

Il sospetto è che i malviventi si siano introdotti prima dell’ora di chiusura dell’istituto nei suoi spazi, per poi forzare la finestra ed entrare nell’ufficio. «Martedì sera – racconta don Colombo – era aperto fino alle 23.30, per un incontro con gli scout, accompagnati da due sacerdoti. Quando se ne sono andati, qualcuno pare abbia notato una luce accendersi sulle scale, forse azionata dal passaggio di qualcuno passato davanti a una fotocellula. Forse, dunque, qualcuno era entrato, si è nascosto ed è entrato in azione subito dopo l’uscita dei ragazzi». Non è la prima volta, che accadono furti in oratorio. «È un po’ un porto di mare – allarga le braccia il direttore, giunto al don Bosco la scorsa estate –: gli spazi sono tanti e di libero accesso, è complicato identificare tutte le persone che entrano». Nella giornata di ieri non è rimasto che cercare di rimettere in ordine i locali e riparare i danni.

Pasticceria. Nella stessa nottata c’è stato un furto anche alla pasticceria Don Bosco, sempre in viale Grigoletti. La titolare, Daniela Durigon, se ne è accorta ieri mattina, alle 8, aprendo l’attività. «Tre bottiglie di latte – ha riferito – erano piene di monetine da uno e due centesimi: in tutto, una cinquantina di euro». È stato quello, il bottino dei malviventi, entrati forzando una piccola finestra sopra una delle porte d’ingresso. Ladri poco golosi: avessero fatto incetta di scatole di cioccolatini, forse avrebbero guadagnato di più. La porta è stata danneggiata (il conto sarà di circa 300 euro) ma si potrebbe sommare anche la sostituzione del condizionatore posto appena sotto la piccola finestra, se i danni che ha subito non fossero riparabili. «Hanno tirato giù le tende del portico all’ingresso, così da non farsi vedere», ha osservato la titolare. Nelle vicinanze c’è anche una telecamera. È la terza volta che l’attività viene colpita in trent’anni: «Una volta hanno usato un piede di porco, un’altra sono entrati dal laboratorio. Un furto ogni dieci anni, al momento non è così male come media», ha ironizzato Durigon.

Trattoria. Si sono introdotti nella trattoria Al sole con la stessa modalità, da una piccola finestra sopra una porta. «Il locale in questo periodo è chiuso per lavori e hanno preso la cassetta del registratore di cassa, dove in monete ci saranno stati 7 euro», ha fatto i conti il titolare, Tafil Kalludra. E, se qualcuno avesse sospetti su qualche ospite nella sua locanda, il titolare è sicuro: «Loro non c’entrano nulla». E, a margine, Kalludra tiene a precisare: «C’è tanta gente che si ferma a bere ogni sera qua fuori, ma con la mia attività non ha nulla a che fare. Movimenti che sembrano favoriti anche dal fatto che un negozio, nelle vicinanze, vende da bere tenendo aperto fino a tarda ora».

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