Anche profughi al convitto “San Luigi”

Sarà un pool di cooperative, la cui sede centrale si trova in Emilia-Romagna, a rilevare la proprietà del convitto San Luigi di via Don Bosco. È stata fatta ieri un po’ di chiarezza sul futuro della struttura che da tempo i salesiani, oberati dai debiti e impossibilitati ormai a coprire i costi di gestione e manutenzione, avevano messo in vendita.
A gestire materialmente il convitto sarà una onlus di Trieste, collegata appunto al pool di cui abbiamo parlato, e i cui responsabili – come ci ha confermato il direttore del San Luigi, don Vittorio Toninandel – da alcuni giorni stanno effettuando dei sopralluoghi nella struttura. Secondo il sacerdote, la compravendita, che viene portata avanti peraltro dall’Istituto salesiano San Marco di Mestre, cioè dai diretti “superiori” dei religiosi goriziani, non è ancora stata ultimata in tutti i suoi dettagli ma, di fatto, è sostanzialmente conclusa.
Anche per quel che riguarda il futuro utilizzo del San Luigi sono trapelate ieri, in questo caso da fonti attendibili della Curia oltre che da don Vittorio, notizie più precise. In pratica, il pool di cooperative intenderebbe sfruttare gli ampi spazi del corpo centrale per ospitare sia studenti universitari (lo scorso anno l’edificio ne ha accolti una sessantina) sia immigrati richiedenti asilo. Per gli universitari il primo settembre si apriranno le preiscrizioni finalizzate all’uso delle stanze.
Per quanto riguarda l’ospitalità a profughi - aspetto ipotizzato come si ricorderà dal sindaco Ettore Romoli, che si era detto fermamente contrario alla trasformazione del San Luigi in un centro d’accoglienza per richiedenti asilo – si parla di una gestione “sperimentale” della durata di un anno, che dovrebbe comunque necessariamente passare attraverso una convenzione con la Prefettura. In pratica, gli acquirenti presumono che a Gorizia ci possa essere nei mesi, e forse anni a venire, la necessità di dare alloggio ai profughi e quindi offriranno la loro disponibilità ad accoglierne una quota al momento non definita. Ai salesiani – come rimarca don Vittorio Toninandel – sarà tuttavia data la possibilità di continuare ad utilizzare sia la chiesa sia gli spazi antistanti il corpo centrale con i cortili, la sala giochi e le attività giovanili, compresa forse un’iniziativa di grande successo come l’Estate insieme che, altrimenti, si trasferirebbe a Straccis, nella parrocchia guidata sempre da don Vittorio.
I padri rimarranno ancora per tutto il mese di settembre al San Luigi, in modo da effettuare il passaggio delle consegne ai nuovi gestori, dopodiché, dal primo ottobre, si trasferiranno nella parrocchia di San Pio X a Piuma. Sarà questo il nuovo nucleo operativo della pastorale salesiana nella nostra città, una pastorale che continuerà a operare nelle parrocchie di San Giuseppe Artigiano a Straccis e dei Santissimi Vito e Modesto in Piazzutta. E anzi, la pastorale salesiana potrebbe presto ampliarsi: si starebbe trattando infatti il passaggio di gestione della Stella Matutina, che resterebbe di proprietà dell’Arcidiocesi ma gestita dai religiosi che si ispirano agli insegnamenti di San Giovanni Bosco. Tornando al San Luigi, resta da chiarire l’eventualità che i nuovi proprietari decidano di effettuare lavori di rinnovamento per esempio nella parte posteriore dove ora si trovano un campo di calcio e un grande orto.
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