Amianto in troppe case Avviata la mappatura

PORCIA. Il Comune di Porcia ha dato il via alla mappatura della presenza di eternit sul territorio comunale. La ricognizione, sollecitata dall’Aram (l’Archivio regionale dell’amianto), servirà a restituire un quadro realistico riguardante la concentrazione del pericoloso materiale edile entro i confini municipali, a livello di edifici pubblici e di edilizia privata. In realtà, spiega il sindaco Giuseppe Gaiarin, una prima esplorazione ha già permesso di costruirsi un’idea di massima sulla situazione.
«Di amianto ce n’è parecchio nelle strutture private – fa sapere il primo cittadino – A livello di edifici pubblici non se ne è ravvisata la presenza». L’obiettivo dell’Aram è di estendere la ricerca a livello regionale, in modo da avere un punto di partenza per procedere allo smaltimento del materiale. «A Porcia abbiamo l’unica discarica in regione che si occupa dello stoccaggio di amianto – ricorda il sindaco – L’afflusso di materiale è continuo, tanto che si può ipotizzare una sua chiusura nel giro di 4, 5 anni». Il sito si trova in località Croce Vial, nel quartiere di Sant’Antonio. Attivo da un decennio, secondo le previsioni dovrebbe arrivare a saturazione nel 2025, avendo la Regione autorizzato un secondo “lotto” che prevede la possibilità di stoccaggio di poco meno di 300 mila metri cubi di eternit.
Di recente, l’azienda che gestisce l’impianto – la ditta trevigiana General Beton – per una sicurezza maggiore ha investito 80 mila euro nell’installazione di un sistema aggiuntivo di filtraggio dell’acqua non obbligatorio per legge, ma voluto come ulteriore precauzione. La discarica di Sant’Antonio, inoltre, è da tempo al centro di un contenzioso che oppone il Comune di Porcia e la stessa General Beton, riguardo alle presunte indennità dovute da quest’ultima a causa della presenza del sito. Sulla vicenda si attende il pronunciamento della Corte d’appello di Trieste, alla quale si è rivolta l’azienda veneta dopo che il tribunale di Pordenone, in prima istanza, aveva accolto le ragioni dell’ente locale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto