Amga in Hera: un affare 4 milioni il dividendo 2016

La multiutility li pagherà al Comune a giugno. E al fisco Fvg restano 62,4 milioni di euro Previsto l’aumento anche del dividendo per azione: nel 2019 raggiungerà i 10 centesimi
Di Giacomina Pellizzari

La partecipazione del Comune di Udine nel gruppo Hera rende quasi 4 milioni di euro. Quel 2,96 per cento ottenuto dopo la fusione tra Amga, la storica società del gas di via Cotonificio, e la multiutility di Bologna si è tradotto in 44.134.948 azioni. Con un dividendo unitario pari a 0,09 euro, a giugno nelle casse di palazzo D’Aronco arriveranno 3.972.145. I dati sono stati resi noti, ieri, dopo l’approvazione, con voto unanime, dei risultati economici consolidati al 31 dicembre 2016. Ma non è ancora tutto perché le società del gruppo Hera con sede in Friuli Venezia Giulia, AcegasApsAmga, EstEnergy, Amga energia e Servizi, Amga calore e impianti, Hestambiente ed Hera trading, lo scorso anno hanno prodotto una ricaduta fiscale pari a 62,4 milioni di euro. Rispetto al 2015, verseranno 5,8 milioni in più: 45,6 di Iva e 17 tra Ires e Irap.

A fare la parte del leone è stata AcegasApsAmga, la nuova società nata, dopo la fusione, da una costola di Hera che gestisce il gas in città. Lo spiega il direttore generale, Roberto Gasparetto: «La crescita è stata guidata dallo sviluppo delle attività di AcegasApsAmga nonostante i vari provvedimenti introdotti in tema di fiscalità che hanno avuto un effetto contrattivo su alcuni gettiti».

Ma torniamo ai numeri perché il gruppo Hera ha chiuso il 2016 con tutti gli indicatori economico-finanziari in crescita. Ha raggiunto risultati superiori alle attese grazie alla consolidata strategia multibusiness, che ha permesso di bilanciare le attività regolarmentate con quelle a libero mercato, mantenendo al contempo un profilo di rischio sostenibile. Un dato per tutti: l’indebitamento scende. La posizione finanziaria netta pari a 2.558,9 milioni di euro è scesa di circa 100 milioni rispetto ai 2.651,7 milioni del 2015, grazie a una generazione di flussi di cassa positivi, si legge nella nota divulgata dal Gruppo, dove viene precisato che a giugno la multiutility pagherà dividendi annuali pari a 132 milioni di euro. E se il metro è il rapporto tra la posizione finanziaria netta e il margine operativo lordo, il valore si riduce a 2,8 volte. Quando il Gruppo ha acquisito Amga, raggiungeva quota 3,4. Per un’azienda diventa preoccupante quando supera quota 4 .

L’assessore al Bilancio, Cinzia del Torre, non ha dubbi sulla bontà dell’operazione: «I quasi 4 milioni di euro entrano nel bilancio comunale. La fusione Amga-Hera è stata un’operazione importante anche per la conservazione dei posti di lavoro». In considerazione dei risultati raggiunti e della solidità patrimoniale del Gruppo, il Cda proposto all’assemblea dei soci che si riunirà il 27 aprile, un dividendo di 9 centesimi per azioni, in linea con il Piano industriale. Ed è proprio il Piano industriale a prevedere «un aumento a 9,5 centesimi che a partire dal 2019 raggiungerà i 10 centesimi, segnando un aumento dell’11 per cento». Lo stacco della cedola avverrà il 19 giugno, con pagamento a partire dal 21.

Lo scorso anno il gruppo Hera ha registrato ricavi pari a 4.460,2 milioni di euro, in linea con i 4.487 dell’esercizio precedente. «Questo risultato è frutto dei minori ricavi nei servizi regolati, determinati dalla recente evoluzione normativa, e dei minori ricavi della vendita e trading di energia elettrica e gas, a seguito del calo del prezzo della materia prima. Effetti negativi - si legge sempre nella nota -, quasi interamente compensati dalle variazioni di perimetro e dai ricavi per i maggiori volumi venduti di gas e maggiori rifiuti smaltiti, nonché dai maggiori ricavi per le attività di produzione sul mercato di dispacciamento». Crescono anche l’utile operativo che da 442,2 del 2015 sale a 457,1 milioni, e grazie alla migliore gestione finanziaria pure l’utile prima delle imposte (+10,3%). Soddisfatti il presidente esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano, e l’amministratore delegato, Stefano Venier: «Si tratta di risultati voluti, cercati e conseguiti con coerenza nel tempo».

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