Altra serranda giù in centro Foot Locker svuota il negozio

Il punto vendita di attrezzatura sportiva lascia via Rialto: resta solo al Città Fiera Merce e arredi spariti nel fine settimana. Falcone: «Servono scelte coraggiose»

Il centro di Udine perde un altro pezzo del suo tessuto commerciale. Da sabato 20 luglio ha chiuso i battenti il punto vendita di Foot Locker in via Rialto, un marchio piuttosto noto nel campo dell’abbigliamento sportivo e delle calzature. Un vero fulmine a ciel sereno che ha sorpreso un po’tutti, passanti e amministratori. Non ne sapeva nulla l’assessore comunale Daniele Franz, che ritiene possa trattarsi di un problema legato al boom degli acquisti on line, sempre più frequenti soprattutto tra le nuove generazioni.

Chi invece qualcosa sapeva è il consigliere delegato al Commercio, Antonio Falcone: «Dispiace che la città perda un marchio internazionale, in quanto sono convinto che più la proposta commerciale è diversificata, più può essere attrattiva. Servono scelte coraggiose per cambiare rotta – afferma Falcone – perché una serranda che si abbassa, poi, non è certo riesca a riaprire».

Fatto sta che una delle vie principali del centro storico si ritrova con una vetrina vuota, l’ennesima. Un po’ la crisi che ancora stenta a mollare la presa, un po’ i costi esorbitanti degli affitti, i negozi che sono stati costretti ad abbassare le serrande sono diversi. Per quanto riguarda la catena Foot Locker continuerà a funzionare il punto vendita presente nel centro commerciale Città Fiera, che ormai sta calamitando grandi e piccoli marchi, con il rischio di svuotare definitivamente il centro storico. Una chiusura destinata a fare rumore, a dimostrazione del periodo difficile che stanno attraversando le attività economiche in città. Come detto tutto è accaduto nell’arco di un fine settimana, senza che fosse data alcuna comunicazione alla clientela. Da lunedì le vetrine del negozio sono state oscurate con del cellophane, senza che comparissero cartelli sulle serrande che si affacciano su via Rialto. –

Alessandro Cesare



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto