Alpinismo giovanile il Cai di Tolmezzo cerca accompagnatori

L’appello: aiutateci a trasmettere ai bambini l’amore per la natura Il gruppo conta 720 iscritti, 56 hanno un’età che va da 7 a 17 anni
Di Giacomina Pellizzari

TOLMEZZO. Cercasi volontari amanti della montagna. Persone disponibili ad accompagnare bambini e ragazzi sui sentieri della Carnia. A lanciare l’appello è il gruppo dell’alpinismo giovanile della sezione Cai di Tolmezzo. Nato nel 1991, il gruppo promuove l’amore per la montagna tra i giovani e insegna ad andare in montagna in sicurezza. Oggi il gruppo Alpinismo giovanile conta 720 iscritti. Tra questi 56 dai 7 ai 17 anni, che si preparano a seguire un programma ricco di emozioni. Portare i bambini alla scoperta del territorio è un modo per raccontare i segreti della natura, per introdurli in una dinamica di gruppo e favorire la socializzazione. Passo dopo passo, i bambini indossando le ciaspe o in cordata imparano ad apprezzare il silenzio e a conoscere gli animali. Non è poco perché conoscere la natura fa parte del saper vivere in montagna.

Dopo anni di attività e la nomina di Tolmezzo città alpina, è arrivato il momento di portare nuova linfa al gruppo. Ecco perché l’Alpinismo giovanile invita gli amanti della montagna, che di questi tempi non sono pochi, a dedicare parte del loro tempo all’accompagnamento dei giovani in montagna. Gli interessati possono contattare il gruppo inviando una email al seguente indirizzo: alpinismogiovanile@caitolmezzo.it

Anche gli aspiranti accompagnatori dovranno seguire un percorso di formazione articolato in 4 fasi: da aiuto accompagnatore si passa ad accompagnatore sezionale, regionale e infine nazionale. Determinante il ruolo dell’Asca che finanzia e organizza la scuola per accompagnatori sezionali. Lo scorso anno, l’Alpinismo giovanile ha garantito 90 uscite. Molto apprezzata l’attività svolta in collaborazione con le scuole primarie di Villa Santina e Lauco. Il viaggio con i bambini inizia tra gennaio e febbraio e si chiude a ottobre. È un andare alla scoperta di luoghi naturalistici e storici e la miniera di Cludinico o i fossili della valle del Seazza sono tra questi.

Si tratta di percorsi educativi ai quali non sono ammessi i genitori. Si vogliono evitare possibili influenze di mamma e papà sui figli quando li vedono affaticati o con in spalla uno zaino troppo pesante. In montagna sapere cosa portare nello zaino non è cosa da poco. Nonostante i molti aspetti positivi, non è facile trovare volontari disposti a trascorrere qualche giornata con i bambini e i ragazzi. Da qui l’appello auspicando di ricevere più di qualche risposta.

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