All’Ipsia solo tre ragazze «Al tecnico stiamo bene»
SACILE. Due italiane e una cinese con 217 ragazzi sui banchi di scuola: all’Ipsia Della Valentina le quote rosa sono rinviate al futuro. La parità di genere è in cantiere nell’istituto professionale...

SACILE. Due italiane e una cinese con 217 ragazzi sui banchi di scuola: all’Ipsia Della Valentina le quote rosa sono rinviate al futuro. La parità di genere è in cantiere nell’istituto professionale di Sacile dove tre ragazze hanno grinta da vendere: la percentuale rosa è 1,35%. Anni fa non c’era traccia di studentesse nei laboratori Della Valentina.
«È una buona scuola – dicono Anna Zanette e Irene Pivetta, che hanno promosso l’Ipsia nella classe 3A –. Si applica la teoria e poi l’elettronica e le materie tecniche sono di grande interesse». Nessun imbarazzo? «Siamo come fratelli con una ventina di compagni di classe – agiungono Irene e Anna –. Non siamo pentite della scelta e l’imbarazzo è passeggero».
Il mito da sfatare per scegliere la scuola giusta nelle iscrizioni 2018-2019? L’Ipsia non è una scuola per maschi. Via all’iscrizione dal 16 gennaio al 6 febbraio. «È anche una sfida – dicono le ragazze nella 3A –. Essere in minoranza numerica ha vantaggi e svantaggi, ma è importante finire gli studi”. Come dire, và dove ti porta il cuore. «Nonostante che nel corso degli ultimi decenni il numero di donne che hanno intrapreso studi tecnici, professionali e scientifici sia aumentato – è la valutazione del dirigente Alessandro Basso –, ancora è nettamente inferiore alla controparte maschile. Poi, nel mondo del lavoro le figure con una formazione tecnica e professionale sono più ricercate».
Basso e il team dei docenti guardano al futuro. «Le ragazze del professionale Della Valentina sono un esempio e anche uno stimolo culturale che va ulteriormente sviluppato in questo settore – ha considerato il dirigente –. Una realizzazione concreta di parità che dà un valore aggiunto alla nostra scuola». Emancipazione? Parità? Pari opportunità? Molto di più: le tre ragazze iscritte in una scuola “azzurra” per tradizione, sono il nuovo che avanza a Sacile. Sfata il mito di una competenza tecnico-professionale al maschile. L’obiettivo è quello di create le quote rosa e parità in aula: quelle che a volte sono impossibili anche nelle scuole dell’obbligo. A Roma, qualche anno fa, i genitori alzarono polveroni di polemiche in una scuola primaria con un’unica bambina. «Gli istituti scolastici devono creare classi eterogenee che assicurino un’equa distribuzione tra maschi e femmine – indica il ministero dell’Istruzione per la fascia dell’obbligo –. Oltre a quello di garantire un corretto bilanciamento del numero degli stranieri nelle diverse classi. Tutto ciò per creare un ambiente accogliente, adatto alla crescita psico-fisica e capace di favorire l’apprendimento».
Nelle superiori, a volte, si invertono le proporzioni: un unico studente tra una ventina di compagne è un caso in un’altra scuola a Sacile.
(m.pa.)
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