Allevamento abusivo di cani chiuso dalle guardie zoofile

I volontari Oipa hanno scoperto la carcassa di un kurzhaar morto da un mese Tra strutture fatiscenti anche quattro cuccioli costretti a vivere tra le feci

Vivevano rinchiusi in box fatiscenti, con cucce ormai logore come unico riparo e le zampe immerse nelle loro stesse deiezioni. Undici cani, di cui quattro cuccioli, sono stati salvati dalle guardie zoofile dell’Oipa in un allevamento abusivo di cani da caccia nella provincia della città friulana. Non c’è stato nulla da fare per un cane, il cui cadavere è stato trovato nascosto sotto una coperta, in avanzato stato di decomposizione.

L’intervento dell’associazione, che risale ai giorni scorsi, è stato effettuato in collaborazione con il servizio veterinario dell’Azienda sanitaria.

A seguito di alcune segnalazioni che lamentavano odori nauseabondi e l’ininterrotto abbaiare dei cani, il nucleo delle guardie zoofile dell’Oipa di Udine ha effettuato un sopralluogo in un’abitazione privata rivelatasi poi essere un allevamento di cani di razza kurzhaar, totalmente abusivo e privo di qualunque autorizzazione. I box erano installati in un’area cosparsa da rifiuti di vario genere, legname, rottami e una quantità indefinita di sacchi contenenti feci anche di parecchie settimane fa, ma non correttamente smaltite.

Durante il sopralluogo, inoltre, sul pavimento dei box è stata trovata una carcassa di cane coperta da degli stracci, in stato di decomposizione tanto avanzato da far ipotizzare che fosse lì da circa un mese. È stata trovata anche una gabbietta per uccelli, appesa ad una parete dell’abitazione, al cui interno vi erano tre carcasse di quaglia, ugualmente in stato di decomposizione.

Data la situazione le guardie zoofile dell’Oipa hanno immediatamente preso in carico gli undici cani, con i cuscinetti plantari lesionati a causa della detenzione nei liquami, che sono stati presi in custodia al canile sanitario dove verranno visitati. Per il proprietario è la scattata la denuncia per i reati di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e di maltrattamento di animali.

Le guardie dell’Oipa, inoltre, hanno subito richiesto all’istituto zooprofilattico l’esame necroscopico delle carcasse per far luce sulle cause di morte del cane e delle quaglie: se, com’è ipotizzabile, essa dovesse essere imputata all’incuria questo causerebbe un’aggravante del reato penale di maltrattamento. L’organizzazione internazionale protezione animali da tempo opera sul territorio provinciale per tentare di denunciare casi di maltrattamento di cani, gatti, uccelli e in generale degli animali da affezione Un’attività che in parecchi casi ha portato a scoprire allevamenti abusivi che non godevano delle necessarie autorizzazioni. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI



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