Allergia alle carni rosse, colpa della zecca Lone star

Presentata la ricerca dell’équipe pordenonese diretta dal dottor Danilo Villalta Una molecola all’origine di tutto. Il caso della Val Tramontina oggetto di analisi

TRAMONTI DI SOTTO. Si chiama “alpha gal” ed è una molecola in grado di scatenare l’allergia alla carne rossa. E' trasmessa da una zecca già definita “la zecca che trasforma le persone in vegetariane”. Interessata in regione la val Tramontina.

La scoperta. A fare la scoperta è stata la struttura complessa di allergologia e immunologica clinica dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Attenzione, quindi, se vivendo in zona (o avendovi fatto una passeggiata recentemente) avete sviluppato improvvisamente un’allergia alla carne. Non siete diventati inconsciamente vegetariani, ma sulla vostra strada avete incontrato la zecca “Lone star” e questa vi ha punti.

La notizia della scoperta è stata data nel corso del congresso nazionale dell’Associazione allergologi immunologi territoriali e ospedalieri.

«Non si tratta di una reazione allergica classica a un alimento ma di un percorso più complicato, dovuto a una zecca: la Lone Star – afferma il responsabile della struttura ospedaliera, Danilo Villalta – Il suo morso inietta uno zucchero, l’alpha-gal, nella pelle della persona stimolando il sistema immunitario a produrre una gran quantità di anticorpi immunoglobuline E, responsabili delle reazioni allergiche».

Lo studio. Poche settimane dopo la puntura, quando ormai i segni sono scomparsi, la persona mangia carne rossa (manzo, maiale o agnello) e per due o tre ore dopo l’assunzione non succede nulla. Spiega Villalta: «Compare quindi l’orticaria, spesso seguita da gonfiore sul viso, forte calo della pressione sanguigna e, nei casi più gravi, anafilassi. Il corpo reagisce in maniera esagerata all’alpha-gal della carne con una risposta allergica. Il nostro gruppo oltre ad aver descritto i primi casi in Italia, ha studiato il caso di Tramonti, dove le zecche sono endemiche.

La ricerca ha dimostrato che la presenza di questi anticorpi nella popolazione è molto elevata e arriva quasi sino al 30 per cento dei casi. Questo significa che in alcune zone, soprattutto quelle montuose o rurali dell’Italia dove le zecche sono endemiche, ci sono buone possibilità di trovarci di fronte a questa nuova forma di allergia. Data la particolare orografia dell’Italia è molto probabile che in futuro l’allergia ad alpha-gal sarà diagnosticata in modo consistente».

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