Allarme nelle scuole dilaga il bullismo anche al femminile

Udine, nelle scuole del III Circolo nasce il protocollo di osservazione. «I genitori molto preoccupati ora si alleano con i docenti»

UDINE. Se sgarri sei out. Tagliata fuori, oggetto di scherno, bersagliata dalle scritte sconce sui muri o sulle porte dei bagni, dagli scherzi di pessimo gusto. Sono le manifestazioni del bullismo al femminile, una realtà spesso semisconosciuta ai genitori, eppure sempre più diffusa all’interno delle scuole. Sono le leggi del “Mondo di Patty”, la telenovela argentina che da Disney Channel rimbalza su Youtube imponendo il modello delle “Divine”, giovani modaiole e spavalde che non esitano a bersagliare le altre ragazze con arroganza e cattiveria. Risale a un paio di mesi fa una lite piuttosto animata scoppiata fra ragazze che sono venute alle mani in un istituto superiore. All’origine di quell’episodio, in cui sono volati schiaffi, c’erano le continue offese alla propria moralità che una giovane avrebbe ripetutamente subito da parte delle altre.

Una realtà che avanza fra i banchi di scuola, le palestre e le piazze e che, assieme al bullismo al maschile, si fa largo sempre più precocemente. Tanto che sono molte le richieste di informazioni e di supporto indirizzate da genitori ed educatori al gruppo di lavoro istituito dalle 11 scuole del III Circolo che martedì sera, nell’auditorium della scuola media Bellavitis gremita di genitori, insegnanti e amministratori, ha presentato il “Protocollo di osservazione dei comportamenti a rischio dei minori dai 3 anni ai 14 anni”. A illustrarlo è stato Daniele Fedeli, pioniere del progetto, assieme a Fabia Tomasino, coordinatrice della politica scolastica antibullismo del Circolo. Il documento dal prossimo anno diventerà parte integrante del manuale anti-bullismo realizzato nel 2007 che i genitori devono firmare al momento dell’iscrizione all’anno scolastico e che il gruppo vorrebbe estendere a tutte le scuole cittadine attraverso la nuova rete degli istituti comprensivi.

«Il bullismo al femminile è una realtà non trascurabile nelle scuole – assicura la Tomasino – ed è diverso da quello al maschile. È di tipo manipolatorio, ha un tipo di aggressività verbale più che fisica, atteggiamenti che alcune trasmissioni diseducative non fanno che aumentare, come del resto aumenta la tendenza ad emulare in maniera sempre più precoce i comportamenti degli adulti, anche nell’abbigliamento. Per quanto riguarda i maschi – aggiunge la docente – tra videogiochi e televisione, a sette anni si stima che i bambini abbiano già assistito a 8 mila omicidi, questo non fa che aumentare gli atteggiamenti aggressivi».

Il Protocollo di osservazione che le scuole del III Circolo hanno presentato e che ora abbraccia una popolazione scolastica di un migliaio di studenti delle scuole materne, elementari e medie, contiene una serie di parametri, di segnali importanti che le famiglie, gli insegnanti, gli allenatori sportivi, i catechisti, in altre parole, tutte le persone che hanno un ruolo educativo nei confronti dei minori, sono chiamati a osservare per prevenire comportamenti devianti. Oltre 28 indicatori da monitorare, fra questi le esplosioni emotive improvvise, i disturbi del sonno, il perfezionismo, la rigidità, il ritualismo nel comportamento, ma anche i comportamenti di sfida e la competitività.

«Stiamo assistendo a un’alleanza fra genitori e insegnanti per prevenire questi comportamenti – riconosce la Tomasino – ora è importante che anche le istituzioni e l’amminisitrazione comunale si interessino al fenomeno del bullismo nella scuola dell’obbligo, in questo modo non dovremo ridurci ad affrontare il problema solo nelle scuola superiori mettendo le telecamere».

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