Allarme costi sulle comunità terapeutiche

Costano una fortuna, ma sono necessarie per il recupero dei minori con problemi di tipo psichiatrico. Sono le comunità terapeutiche le cui spese sono sostenute dall’Azienda per l’assistenza sanitaria 5 e dai Comuni. Realtà che sono fuori provincia e regione tanto che la stessa Azienda per i servizi sanitari del Friuli occidentale, per cercare di limitare la spesa, sta cercando di crearne una in provincia e ci sarebbero già dei candidati.
Comunità. Sono di tipo terapeutico, con la presenza quindi di medici e di infermieri e questo determina l’alto costo giornaliero. Sono destinate ad accogliere minori con patologie psichiatriche e che vivono in ambienti familiari sfavorevoli. Qui gli operatori, medici, psicologi, infermieri, educatori sono impegnati in vari modi ad aiutare i ragazzi a riprendere un contatto con la realtà, svolgendo una funzione di collegamento e mediazione con il mondo esterno».
Numeri. Al 31 dicembre scorso a carico dell’Azienda per i servizi sanitari 5 risultavano 14 minori ricoverati in questo tipo di strutture. Nel distretto est se ne contano 5, il Nord 1, l’Ovest 3, il Sud 2 e quello Urbano 3. Per quanto riguarda l’età si va da un minimo di 9 a 21, anche se la maggior parte rientra nella fascia tra i 17 e i 18 anni.
Costi. Essendo strutture specializzate, il costo è notevole. La più costosa è sicuramente la “Piccolo Carro” di Perugia la cui spesa giornaliera è di 400 euro (Iva esclusa). Poco meno per la comunità “Il Ramo del centro” della provincia di Verona, con 290 euro e le “Opere riunite buon pastore” della provincia di Venezia che al giorno costa 258,69 euro. In provincia di Padova la “Codess-Darsena” si ferma a 275 mentre a “Codess Karisma” a 192,5 euro al giorno e poi a scendere con i 151 euro del Ctb di Marghera. Si cala poi fino ad arrivare a circa 90 euro.
Soluzione. La spesa è stata considerata pesante da parte dell’Aas 5, che in questi anni sta pensando a una soluzione in provincia. Attualmente nella Destra Tagliamento ci sono alcune comunità per minori, ma sono educative e non terapeutiche. «Nell’ambito del tavolo dei minori – ha detto il direttore sanitario dell’Aas 5, Giorgio Simon – abbiamo invitato le comunità per minori ad una riflessione. L’obiettivo è che almeno una di loro si riconverta in terapeutica». Almeno una delle comunità della provincia avrebbe dato la propria disponibilità al cambiamento. In tal senso risulta individuata una piccola struttura protetta a San Vito al Tagliamento, un appartamento con 4 posti letto, collegato con il centro di salute mentale con cui condivide il personale infermieristico e medico. (d.s.)
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