Alla fine va in tilt pure il climatizzatore

«Sono quei riti che bisogna fare, tempi lunghi, come per il bilancio...», sospira un consigliere mentre entra in aula per la seduta fiume

PORDENONE. «Sono quei riti che bisogna fare, tempi lunghi, come per il bilancio...», sospira un consigliere mentre entra in aula per la seduta fiume. Il primo ad arrivare è stato... il padrone di casa, il sindaco Claudio Pedrotti, alle 9 in punto, ora di convocazione della seduta che, in perfetto stile italiano, è cominciata 40 minuti dopo.

Abito e cravatta, ha atteso tutti in piedi, ha ascoltato tutti, maggioranza e opposizione, senza fare una piega. Salvo quando, nel maxischermo, è comparso il logo di Forza Italia: «E che è?», ha esclamato. I tecnici l’hanno rassicurato: «Prove tecniche».

Il caldo non ha risparmiato nemmeno i consiglieri. «Condizionatore a bomba, impossibile stare seduto», gira per l’aula il consigliere Marco Salvador di prima mattina (tra i primi ad arrivare con Loris Pasut, Vito Palmisano, Flavio Moro, Ines Flavia Rubino e Giovanni Del Ben). Beate parole: manco farlo apposta, alle 16.30 il condizionatore è “andato” in bomba, e la discussione è continuata al caldo.

Ma quando cominciano, le disgrazie, non finiscono: poco dopo, infatti, esaurita pure l’acqua. La palma del galantuomo a Giovanni Del Ben, sceso al bar: acquistate, la prima l’ha offerta a una professionista in stato interessante. La stessa con la quale, l’assessore Vincenzo Romor, medico, in mattinata aveva ironizzato, confrontando le “pancione”: «Faccio il parto in acqua».

Ad avere pietà, è anche la consigliera già leghista Mara Piccin. L’assessore Martina Toffolo parla per ore e lei, dai banchi dell’opposizione domanda: «Assessore, le prendo un po’ d’acqua?» e poi sbotta: «La trattano come una schiava». Tablet e cellulari in modalità on, durante la discussione, e qualcuna ne approfitta per guardare i costumi (e il fisico delle altre) postati nel weekend. Altro che seduta fiume, le amiche.

Se un assessore, Bruno Zille, è colto da stanchezza e si appisola sulle sedie del pubblico (dove siede per gran parte della seduta l’ex assessore Giovanni Zanolin), un altro, Claudio Cattaruzza, “divora” libri.

Riccardo Piccinato, scarpe e cravatta verde, e dunque avete capito il partito, vanta il record della curiosità. Al “ci sono domande?” ne snocciola una lenzuolata, sei pagine di appunti. Tanto da far spazientire Walter De Bortoli («ma le commissioni a cosa servono») e Franco Dal Mas: «Ma ci brucia tutte le domande lui!».

Franco Giannelli non poteva star fuori, dall’ironia ammazza-seduta fiume. «Assessore ho tre domande». Le prime due vertono sul prg, la terza: «Mi fa avere il cellulare della relatrice?». E, infine, anche i professionisti del piano la buttano in ironia: la parcella, ecco. «109 mila euro, se ce li daranno».

«Sono quei riti che bisogna fare?» Sono riti che, a volte, è bello non perdersi. (e.l.)

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