Alla Biblioteca isontina trenta cinquecentine
«Del patrimonio delle Orsoline, per quanto ci riguarda, abbiamo acquistato 30 cinquecentine di argomento religioso sia in latino che in volgare (alcune molto rare), 5 manoscritti di Giovanni Maria Marussig e un centinaio di incisioni di Marco Alvise Pitteri, di grandi dimensioni e incorniciate. Inoltre, a un prezzo forfettario, abbiamo acquisito una parte della biblioteca didattico-musicale. Nel complesso, abbiamo comprato questi beni in due volte. E credo che siamo stati in assoluto i primi ad acquistare qualcosa dalle suore».
A parlare è Marco Menato, direttore della Bsi: perché anche la Biblioteca Statale Isontina si è infatti preoccupata da subito affinché il lascito delle Orsoline non andasse disperso. Tra l’altro, era proprio intenzione delle religiose che il patrimonio di cui disponevano non venisse, appunto, suddiviso tra tanti acquirenti. «A dire il vero, oltre a quello che abbiamo acquistato, non abbiamo nemmeno preso in esame la possibilità di comprare dell’altro – continua Menato –. Quanto abbiamo potuto fare lo riteniamo sufficiente. Certo, pure le edizioni del’600 e ’700 sono numerose, ma il loro prezzo era troppo importante per le risorse di cui disponiamo e, di conseguenza, abbiamo preferito rinunciare». Per chi volesse vederli, i lavori di Marco Alvise Pitteri, incisore del ’700 veneziano, ora si trovano quindi negli ambienti della Bsi.
«Per il momento li abbiamo collocati in un magazzino e appesi al muro, dato che occorreva uno spazio con pareti estremamente alte. In precedenza, erano appesi ai corridoi delle Orsoline. Certo, chiunque li può ammirare da noi». —
A.P.
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