Alfatech, vinta la scommessa del ricambio generazionale

Marco e Alessandro De Pellegrin sono subentrati al nonno Sergio Querinuzzi «L’azienda stava per essere ceduta: ora il fatturato è cresciuto del 40 per cento»

Hanno respirato “aria di impresa” fin da quando erano piccoli e hanno deciso di continuare nel solco lasciato dal nonno, scommettendo il loro futuro su un’azienda che stava per essere venduta. Una sfida che Marco De Pellegrin e suo fratello Alessandro, 31 e 27 anni, sentono di aver vinto: il numero dei dipendenti è tornato a crescere e c’è stato un incremento di fatturato del 40 percento.

Una storia che si snoda tra San Quirino, dove inizia la storia imprenditoriale della famiglia Querinuzzi, e di Fiume Veneto, dove Alfatech ha sede: l’azienda è specializzata nel trattamento superficiale dei metalli, un settore che ha fatto la storia dell’industria pordenonese. Quando, nel 2015, subentra la terza generazione imprenditoriale, la sfida è quella di ottimizzare i processi e investire in nuovi rivestimenti ecocompatibili.

«Io e mio fratello abbiamo deciso di intraprendere questa strada per diversi motivi – spiega Marco De Pellegrin, il maggiore dei due fratelli – sin da piccoli abbiamo respirato aria imprenditoriale, e di riflesso la passione e la voglia di prendere rischi e mettersi in gioco. Quando ho preso in mano Alfatech ero in un momento particolare della mia vita ma prima che l’azienda venisse venduta abbiamo presentato le nostre idee prima a mio nonno, Sergio Querinuzzi, poi a mio zio e a mia mamma. Non abbiamo incontrato resistenze basate su preconcetti o relative alla giovane età: la nostra famiglia si è basata sui dati e sugli obiettivi che volevamo raggiungere».

La “nuova vita” di Alfatech inizia ufficialmente nel 2015 ma la sua storia inizia negli anni’ 60, quando ancora si chiama Pu.ma. Nel 1985 viene comprata da Querinuzzi (fondatore della Costam di San Quirino) e diventa Alfacrom. Qui Marco De Pellegrin, studente di Ingegneria gestionale a Udine, passa le sue estati: inizia dalla produzione, impara a conoscere le macchine, i pezzi. Nel 2014, però, si parla di vendere Alfacrom, c’è già l’acquirente. Per Marco e Alessandro è il momento di farsi avanti: «non è stato un periodo facile per il nonno – spiega Marco – ma alla fine ha acconsentito». La famiglia Querinuzzi vive il lutto per la morte di Sergio ma guarda al futuro e dà fiducia ai fratelli De Pellegrin.

Il ricambio generazionale si accompagna da un nuovo nome, Alfatech, ma non si esaurisce lì. «Abbiamo iniziato riducendo consumi, sprechi ed inefficienze – spiega Marco – poi siamo tornati ad investire, anche nei dipendenti. Ora sono 20. Lavoriamo come una famiglia, facciamo periodicamente una riunione con tutti i nostri collaboratori. Ma ci siamo accorti che le nostre competenze non sono sufficienti e abbiamo deciso di farci seguire da una coach aziendale che ci consiglia sullo sviluppo interno dell’azienda». Novità che stanno portando i loro frutti. «Ci siamo messi in gioco – conclude Marco – e questo dà una grande soddisfazione. Ho realizzato il mio sogno di bambino, quello di fare l’imprenditore». —

V.V.

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