Alberto Angela: «A Ulisse vi racconterò i predatori di tesori»

Record di presenze per l’ultima serata dell’“Aquileia Film Festival”, evento organizzato dalla Fondazione Aquileia. In piazza Capitolo c’erano oltre tre mila persone. Protagonista della quarta edizione, Alberto Angela, popolare conduttore televisivo, che ha calamitato, per oltre due ore, l’attenzione del pubblico.
Angela, giunto nella città romana direttamente dal set di “Ulisse”, ha “regalato” anche alcune anticipazioni in merito alla prossima stagione televisiva. «Stiamo realizzando – ha annunciato - una puntata di “Ulisse”, che andrà in onda in autunno, sul tema della tutela del patrimonio culturale (prima dell’intervento di Angela, è stato proiettato l’avvincente documentario del regista Adolfo Conti “I predatori del tempo”, che peraltro ha vinto il festival. Il documentario ha svelato le trame del traffico illecito di opere d’arte, un traffico criminale di proporzioni inimmaginabili). Racconteremo storie incredibili sui reperti piú famosi che sono stati predati, sia in epoche passate sia negli anni piú recenti».
Il divulgatore scientifico ha poi spiegato al pubblico come sceglie le mete dei suoi viaggi.
«Per me è importante che la gente sappia quanto è bello e profondo quello che ci circonda – le sue parole -. Voglio parlare di qualcosa in cui la gente si riconosce, raccontando soprattutto l’aspetto umano e usando parole ed esempi alla portata di tutti: vado sul campo e cerco argomenti che magari il pubblico conosce già ma di cui svelo il “dietro le quinte”. Ho girato il mondo ma le cose piú belle sono in Italia. Per quanto riguarda Aquileia basta guardare la Basilica, con i suoi splendidi mosaici che ho ripreso alcuni anni fa. Troviamo ovunque opere architettoniche realizzate sul modello italiano. Siamo appena rientrati, a esempio, dalle riprese al castello di Fontainebleau, fatto realizzare prendendo a modello la Certosa di Pavia, ve lo racconterò come una gemma del Rinascimento italiano in Francia».
Angela ha presentato il suo ultimo libro “I Bronzi di Riace” (il prossimo sarà dedicato a Pompei) e ha raccontato dettagli e curiosità legati ai lavori di restauro.
«Chiunque – ha ricordato - rimane colpito dalla bellezza assoluta che emerge da questi due capolavori. Spesso, guardando reperti di altre civiltà, è difficile riconoscersi. Hanno altri canoni di bellezza. I Bronzi appartengono alla nostra cultura e, secondo me, potrebbero essere la nostra Gioconda».
Dopo la conversazione, Angela si è dedicato ai suoi tanti fan. Soddisfatto il presidente della Fondazione, Alviano Scarel.
«Anche quest’anno – ha dichiarato – c’è stata una grande partecipazione – oltre cinque mila presenze nelle tre serate. Il patrimonio deve essere fruibile e la fruizione passa anche attraverso la tv, le nuove tecnologie e anche tramite eventi che, come questo, permettono al pubblico di scoprire e godere delle meraviglie che abbiamo in Italia e nel mondo».
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