Al funerale l’escavatore si rompe, cade sulla bara e la squarcia davanti a quaranta persone

RAVEO. Un tonfo improvviso e la benna dell’escavatore è precipitata sul feretro che gli operai avevano appena calato in una fossa del cimitero di Raveo, squarciando la bara. A osservare la scena c’erano una quarantina di persone: la sorella, il nipote, parenti e amici di Maria Anne Ariis in Vriz, morta a 88 anni, che si erano riuniti per accompagnarla nel suo ultimo viaggio.
Fra loro anche il genero della defunta, l’avvocato Walter Rossi, che ha scritto al Comune di Raveo, all’Azienda sanitaria e all’impresa cui era stata affidata la tumulazione – la Artco servizi cooperativa di Palmanova – per sollecitare l’esumazione della salma, da sottoporre al più presto a un’adeguata tumulazione, e chiedere il risarcimento dei danni patrimoniali e morali.
L’episodio ha mandato su tutte le furie i parenti, provati non solo dal dolore per la perdita, ma anche dallo sconforto per una sepoltura «poco decorosa, che ora genera problemi di natura igienico-sanitaria».
«Dopo la cerimonia funebre in chiesa – racconta Rossi – abbiamo raggiunto il cimitero. Il parroco, don Pietro Piller, aveva appena dato la sua benedizione quando gli operai della ditta incaricata hanno calato con le funi la bara in una fossa a 2,20 metri di profondità.
Quindi, anziché ricoprire la fossa manualmente con le pale, hanno utilizzato un piccolo escavatore che avevano collocato proprio sopra. Improvvisamente, la benna si è rotta ed è precipitata sulla cassa con un volo di quasi tre metri, rompendola.
Malgrado ciò, nessuno degli operai si è scusato con noi per l’accaduto, anzi, hanno continuato il loro lavoro e hanno ricoperto la bara, come se nulla fosse successo».
Da qui l’iniziativa dell’avvocato Rossi, che ha inviato una lettera per segnalare l’accaduto, chiedere l’esumazione della salma e la sua collocazione temporanea in una cella frigorifera, in attesa di una nuova cerimonia di sepoltura.
«La presenza di una cassa funeraria danneggiata pone problemi di natura igienico sanitaria – osserva Rossi –: deve essere sostituita tempestivamente per evitare esalazioni e problemi alle persone che frequentano il camposanto per portare una preghiera o un fiore sulla tomba dei propri congiunti».
Quanto all’ultima destinazione terrena dell’anziana, i parenti rivendicano una bara integra e una sepoltura dignitosa.
«Purtroppo, non è la prima segnalazione che riceviamo dall’inizio di luglio, quando il servizio per la gestione cimiteriale è stato affidato a una nuova ditta con appalto regionale», commenta il sindaco Daniele Ariis, che ha preannunciato accertamenti sull’accaduto.
«Ci siamo ritrovati con le mani legate – assicura – e abbiamo ridotto a un anno l’appalto, ma ci riserviamo di rescindere anticipatamente il contratto, se i problemi dovessero manifestarsi ancora». —
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