Al centro di medicina lo strumento che “vede” i tumori ginecologici

Il Centro di medicina Pordenone di via della Ferriera si è dotato «per primo in città, di un’apparecchiatura all’avanguardia per lo screening prenatale, fondamentale per la diagnosi precoce nello studio dei tumori ginecologici».

Si tratta del nuovo ecografo Voluson E10, un’apparecchiatura di ultima generazione che sarà a disposizione di una equipe di ginecologi di grande professionalità ed esperienza.

«Tra i tumori che ci fanno tenere alta l’attenzione per la salute della donna dopo quello al seno c’è purtroppo il tumore del corpo dell’utero, che è il quinto che con più frequente colpisce le donne in Italia – ha spiegato l’amministratore delegato del Centro di medicina, Vincenzo Papes –. Per questo abbiamo deciso di investire da un lato potenziando le tecnologie al servizio della ginecologia con questo nuovo ecografo e dall’altro affidandoci ad una equipe di specialisti di elevata esperienza e professionalità».

Il nuovo ecografo, un investimento da oltre 200 mila euro, ha un’eccellente capacità dell’elaborazione dell’immagine tridimensionale (3D) e 4D («tridimensionale in tempo reale» o «tridimensionale in movimento») producendo immagini ad altissima risoluzione. «Questo apparecchio si impiega in caso di malformazioni uterine, dove l’uso del 3D/4D supera la risonanza magnetica e l’isterosalpingografia, e permette inoltre di evitare esami invasivi come l’isteroscopia con laparoscopia», spiega il ginecologo Giuseppe Stimoli del Centro di medicina Pordenone. L’ecografia 3D/4D consente una diagnosi differenziale precisa tra utero arcuato, setto, bicorne o didelfo (due colli e due corpi uterini). L’utero arcuato è l’anomalia più frequente nella popolazione generale e in quella con aborto ricorrente.

Per quanto riguarda l’utero, questo tipo di ecografia rappresenta un importante strumento di analisi, nel caso vengano riscontrati polipi dell’endometrio o «inspessimento indometriale». —

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