«Al Bennet sciopero della spesa»

SACILE. «Sciopero dello shopping e volantinaggio salva-festività». Uil Tusc annuncia la lotta dura: niente shopping a Pasquetta e il 25 aprile. «Tenete aperto i negozi non stop nella galleria Bennet-I salici? – sfida il centro commerciale Mauro Agricola leader indiscusso di Uil-Tics –. Volantinaggio e proclamiamo lo “sciopero preventivo”. Invitiamo allo sciopero del “carrello vuoto”: tutti i clienti. Anche i lavoratori devono godere delle festività di fatto cancellate dal decreto sulle liberalizzazioni nel commercio».
La protesta. «Volantinaggio davanti agli iper aperti – dice Agricola –. Non cediamo sul fronte festività: Pasquetta, 25 Aprile e 1º Maggio tutti a casa in famiglia e niente shopping, come ai bei tempi prima della “deregulation” che ha messo in crisi affetti e tempo libero». Uil-Tucs rema contro, a Sacile e Pordenone. «Contro le liberalizzazioni estreme delle aperture commerciali derivanti dal decreto Salva Italia 2012 – arringa Agricola con Antonio Ciancio e Angelo Zaccaria –. Dopo oltre due anni di liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive previste dal decreto, gli effetti reali e riscontrabili sono completamente negativi. Le liberalizzazioni non hanno portato nessun aumento dell’occupazione, nè dei consumi. Invece, hanno peggiorato le condizioni di lavoro, impattando sulla vita delle lavoratrici e lavoratori».
La paura. La crisi aggrava la rassegnazione dei lavoratori. «In una situazione di crisi dei consumi, in cui molte famiglie e lavoratori vivono sempre più un forte disagio, è fuorviante quanto inopportuno porre al centro la scelta di mantenere i negozi aperti nelle festività dell’Angelo – dice Agricola con il suo team sacilese –. Il 25 Aprile e il 1º Maggio». I lavoratori hanno paura di scegliere la via della sindacalizzazione. «C’è mobbing per ogni dipendente tesserato – valuta Ciancio –. Si iscrivono con le tessere fantasma che non compaiono in busta paga, per non subire ricatti, i nostri iscritti».
No alla deregulation. «Uil-Tucs conferma la necessità di cancellare il decreto sulle liberalizzazioni e riscrivere un sistema diverso di regole per il settore». Agricola fa eco al diktat sindacale nazionale. «Affidare la materia delle aperture domenicali e festive e delle aperture commerciali alla competenza dei Comuni – invoca – per un confronto con le parti sociali nel territorio». Quello che vogliono le forze sindacali è lavorare per un commercio di servizi, sviluppo, crescita e corretta concorrenza, ma senza stress. «Le Coop seguono una strada giusta – valuta Uil Tucs – del valore sociale del lavoro».
La previsione. La liberalizzazione delle aperture, è stata la bibbia del marketing di una quota di minoranza di iper e shop vari nel 2013, a Sacile e Pordenone. Nel 2014 si prevede di riempire il carrello nei centri commerciali sulla Pontebbana Emisfero, Bennet, poi Ovvio in pedemontana e nei market Pam, Interspar a Pordenone. Empori cinesi con serrande alzate. Stessa politica commerciale nei punti bricolage di Mercatone uno nella cintura provinciale.
Chiara Benotti
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