Aiuti per gli affitti e per i mutui Inutilizzati oltre 250 mila euro

I fondi tornano in Regione. Grizzo: «Non ci sono domande, ma sfratti sì e tanti» Abitamondo: un fenomeno che colpisce in egual modo italiani e immigrati



Italiani e immigrati colpiti dalla crisi iniziata dodici anni fa hanno perso il lavoro e con esso la possibilità di pagare il mutuo o l’affitto. In questo secondo caso gli inquilini “morosi incolpevoli” sono stati tanti e questo ha messo in sofferenza le famiglie da un lato e il mercato immobiliare dall’altro. Il paradosso è che i fondi per lenire il disagio dei morosi incolpevoli esistono, previsti dalla legge nazionale 124 del 2003, ma non vengono utilizzati. Anche quest’anno il Comune di Pordenone è costretto a restituire i soldi alla Regione perché ha ricevuto e soddisfatto una sola domanda (per circa 3500 euro). E si tratta di tanti soldi: 258.534,08 euro, che certo farebbero comodo per contrastare il fenomeno degli sfratti.

«Purtroppo la normativa è fatta in modo tale che non favorisce le domande» riassume l’assessore alle politiche sociali Eligio Grizzo. La norma, per esempio, impone al proprietario la disponibilità a stipulare un nuovo contratto a canone concordato, e già questo è molto difficile. «Il problema lo abbiamo fatto presente più volte a chi di dovere – spiega Grizzo –. I casi di morosità non mancano e sono complicati perché chi ha un precedente viene visto con sospetto da nuovi proprietari e, allo stesso tempo, con uno sfratto per morosità non si può accedere alle case Ater per due anni».

Nel caso di cittadini stranieri «ci troviamo spesso di fronte a persone che pagano magari il canone ma non le spese condominiali e fanno fatica a capire che queste fanno parte del contratto. Anche il mancato pagamento delle spese fa scattare la morosità». Il Comune non sempre può intervenire direttamente e si appoggia alla cooperativa Abitamondo, che svolge un ruolo importante di mediazione.

«Il fenomeno sfratti – racconta Alessandra Bronzi, funzionaria di Abitamondo –, sviluppatosi con la crisi economica e la perdita improvvisa del posto di lavoro, ha coinvolto allo stesso tempo cittadini stranieri e italiani. I proprietari che si sono trovati a fare i conti con affitti non pagati, una procedura di sfratto che dura in media un anno e mezzo e spese legali che si aggirano sui 4mila euro, fanno poi molta fatica ad affittare. E se lo fanno chiedono garanzia – il doppio stipendio in famiglia se si tratta di case grandi, contratti a tempo indeterminato, fideiussioni – difficili da offrire con le attuali condizioni del mercato del lavoro. Le persone hanno trovato un nuovo lavoro, ma magari con un contratto della durata di un anno, incompatibile con le garanzie richieste da una locazione di quattro anni più quattro». In questo contesto ci sono anche «proprietari più disponibili e alcuni mettono anche a disposizione locazioni in comodato». I Comuni dove è più difficile trovare case in affitto? Per Abitamondo sono Sacile e Roveredo. —



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